Un viaggio a sorpresa di Xi Jinping a Lhasa ha riportato il Tibet al centro dell’attenzione pubblica mondiale. In occasione del 60esimo anniversario della creazione della regione autonoma del Tibet, o Xizang come viene chiamata da Pechino, il presidente cinese – nel suo secondo viaggio istituzionale in loco da quando è salito al potere nel 2013 – si è presentato di fronte a 20.000 persone (accompagnato da Wang Huning e Cai Qi, il quarto e il quinto leader del Partito Comunista Cinese), esortando all’unità e celebrando lo sviluppo economico regionale.
“Per governare, stabilizzare e sviluppare il Tibet, la prima cosa è mantenere la stabilità politica, quindi la stabilità sociale, l’unità etnica e l’armonia religiosa”, ha dichiarato Xi, che si era recato in Tibet l’ultima volta nel luglio 2021 per chiedere alla popolazione di “seguire il Partito”.
Il tema è particolarmente spinoso per il Dragone visto che le organizzazioni internazionali per i diritti umani e gli esuli descrivono sistematicamente il dominio cinese in Tibet come “oppressivo”, un’accusa che il gigante asiatico rigetta con forza.
Certo è che nel breve periodo successivo alle Olimpiadi di Pechino, nel 2008, quando la Cina aprì ulteriormente le sue porte al mondo esterno, il Tibet fu scosso dalle proteste di monaci e monache e poi da una serie di autoimmolazioni. Ebbene, sembra passata un’era geologica da quel periodo...
Xi rilancia il Tibet
La Cina ha celebrato i 60 anni di governo del Partito Comunista Cinese in Tibet con una parata di fronte al Palazzo Potala del XVII secolo, residenza del Dalai Lama fino alla sua fuga in India nel 1959, alla presenza di Xi Jinping.
I relatori hanno elogiato lo sviluppo economico della regione situata ai piedi dell’Himalaya e sottolineato la necessità di combattere il separatismo. “Gli affari tibetani sono affari interni della Cina e a nessuna forza esterna è permesso interferire. Tutti i piani per dividere la madrepatria e minare la stabilità in Tibet sono destinati a fallire”, ha dichiarato non a caso Wang Huning, importante leader del PCC.
“I grandi successi della regione autonoma del Tibet negli ultimi 60 anni dimostrano pienamente che solo sotto la guida del Partito Comunista Cinese il Tibet può raggiungere prosperità e progresso, creare un futuro luminoso e consentire alle persone di tutti i gruppi etnici in Tibet di vivere una nuova vita felice e sana”, ha aggiunto lo stesso Wang per la soddisfazione di Xi.
Ricordiamo che quella tibetana è una regione altamente strategica per la Cina a causa del suo confine con l’India e perché possiede anche abbondanti risorse naturali, tra cui un immenso potenziale idroelettrico.
Lo sviluppo dello Xizang
Il messaggio di Xi è chiaro: il Tibet non è più una regione inquieta. È parte integrante del “sogno cinese” ed è un perfetto laboratorio economico da mostrare al mondo intero per celebrare il successo del modello cinese. Pechino afferma del resto che il tenore di vita della popolazione tibetana è notevolmente migliorato sotto il PCC e nega di aver soppresso diritti umani e la libertà di espressione.
I media statali cinesi sottolineano intanto come l’economia della regione autonoma si sia espansa di oltre 150 volte negli ultimi sessant’anni, con cifre che evidenziano forti aumenti nei redditi, nelle infrastrutture e nei servizi sociali. Secondo i dati governativi, il prodotto interno lordo dello Xizang ha raggiunto i 276,5 miliardi di yuan (38,5 miliardi di dollari) nel 2024, rispetto agli 1,8 miliardi di yuan del 1965. Il pil pro capite è invece aumentato da 241 a 71.000 yuan nello stesso periodo, con un incremento di oltre 300 volte.
I primi 100 miliardi di yuan di produzione della regione hanno richiesto 50 anni per essere raggiunti, mentre i successivi 100 miliardi sono stati aggiunti in soli sei anni. Parallelamente alla crescita economica, il Tibet ha anche sradicato la povertà assoluta. Il PCC spiega che circa 628.000 persone e 74 contee sono state ufficialmente sollevate dalla povertà, con il rapporto tra popolazione e popolazione residente (HEP) sceso da oltre l’80% prima del 1959 a zero nel 2019.
L’aumento del tenore di vita ha coinvolto anche i risultati sanitari, con l’aspettativa di vita media che è salita da 35,5 anni prima del 1959 a 72,5 anni nel 2024. Un successo che Xi intende evidentemente mostrare al mondo intero.
Fonte
Nessun commento:
Posta un commento