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22/08/2025

Sud, giovani e ipocrisia

Rilanciamo una considerazione politica, di Ciro Crescentini, direttore de il Desk, circa la mistificante narrazione ad opera del quotidiano Il Mattino di Napoli a proposito di un ‘virtuoso ciclo di sviluppo economico e sociale’ che sarebbe in atto nel Meridione d’Italia.

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Mentre il Paese si prende una pausa, dalle pagine de Il Mattino arriva l’ennesima dose di retorica di regime. Il direttore Roberto Napoletano, ormai portavoce entusiasta del potere, ha firmato un editoriale imbarazzante: “Ragazzi, tornate a Napoli”. Un’ode zuccherosa alla “nuova Napoli”, che – secondo lui – sarebbe diventata la terra delle opportunità.

A rincarare la dose ci ha pensato Luigi Sbarra, ex segretario generale della CISL e oggi comodamente seduto alla Presidenza del Consiglio, nel governo Meloni. Anche lui con lo stesso mantra trito e ritrito: “Il Sud è baricentro del Mediterraneo, attrattivo per i talenti”.

Peccato che queste parole, pubblicate con toni trionfali, suonino come uno schiaffo a chi è stato costretto a fuggire. A chi ha investito in competenze e studio, per poi essere ignorato da un sistema che premia i raccomandati e umilia i meritevoli. È l’ennesimo insulto all’intelligenza collettiva di chi ha vissuto sulla propria pelle il fallimento sociale, economico e culturale del Mezzogiorno.

Sbarra: da sindacalista a portavoce del governo

Ci sono domande semplici semplici che nessuno gli pone: Sbarra ha rappresentato i lavoratori o il sistema di potere? Da segretario della CISL a uomo di governo, ha fatto carriera ma cosa ha fatto contro il sistema che ha bloccato il Sud? Cosa ha fatto contro le raccomandazioni sistemiche, le parentopoli nelle aziende pubbliche, il familismo sindacale che premia i figli dei dirigenti con incarichi “miracolosi”?

Dov’è la CISL mentre i lavoratori vengono sfruttati nei call center a 3 euro l’ora? E quando giovani professionisti vengono umiliati da stage gratuiti, finte collaborazioni e stipendi da fame?

La verità è che la CISL ha chiuso gli occhi, ha preferito il silenzio e l’equilibrismo politico alla denuncia. È diventato un sindacato funzionale al potere, più attento a non disturbare che a difendere i lavoratori, i precari, i giovani, i disoccupati.

Napoletano e la Napoli da cartolina che non esiste

E poi c’è lui, Roberto Napoletano, che tra una conferenza e un premio, si dedica a raccontare una Napoli immaginaria: piena di eventi, startup, porti, lungomare. Una città da brochure aziendale. Domande semplici semplici anche per il direttore de Il Mattino: dove sono i posti di lavoro? Che tipologia di posti di lavoro? Con quali garanzie per il futuro lavorativo? Quali contratti di lavoro verrebbero applicati? In quali aziende o appalti e subappalti?

Ma la verità è un’altra: Napoli continua a espellere i suoi giovani migliori, che vengono sfruttati, ignorati, costretti ad andare via. Dove, senza “conoscenze”, puoi anche essere un genio ma verrai scavalcato dal mediocre raccomandato. Esempi più recenti? Giovani architetti, 110 e lode, anni di esperienza, costretti a lavorare in nero per 500 euro al mese. E voi, con i vostri editoriali, vorreste cancellare tutto questo?

Tornare, per fare cosa? I camerieri a 600 euro? I progettisti sottopagati? I volontari nei Comuni?

Non è il Sud che manca ai giovani. È la dignità. Chi è andato via, non si è allontanato da Napoli: si è allontanato dal sistema che la opprime. Un sistema fatto di relazioni marce, caste trasversali, sindacati addomesticati e stampa asservita. Chi resta, spesso lo fa resistendo, ogni giorno, contro tutto questo ma non certo grazie alla CISL o a Il Mattino.

Altro che “ritorno dei cervelli”. Servirebbe una rivoluzione culturale

Se davvero volete far tornare i giovani, non servono articoli e convegni. Serve:
– Una guerra vera contro il clientelismo, anche dentro le vostre strutture;
– Un cambio radicale della cultura del lavoro, che metta al centro diritti e competenze, non favori e parentele;
– Una pubblica amministrazione trasparente, non un cimitero di raccomandati;
– Una stampa libera, non un megafono della propaganda di governo.

Fino ad allora, i vostri inviti restano chiacchiere da Ferragosto. E i giovani continueranno ad andarsene, magari in silenzio, magari di notte ma con la testa alta. Perché fuori dal Sud non hanno trovato il paradiso ma almeno hanno trovato il rispetto.

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