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25/07/2011

In Afghanistan ne è morto un altro.

La "missione di pace" in Afghanistan sì sta sempre più tragicamente connotano per quella che è stata fin dall'inizio: una banalissima guerra.
E' notizia di oggi che un soldato italiano è morto e altri due sono rimasti gravemente feriti in uno scontro a fuoco nell'ovest del Paese. La conta dei caduti italiani per l'occupazione indebita dell'Afghanistan sale quindi a 41.
Nelle prossime ore si farà più fitto il carosello di dichiarazioni proferite da politici e buona parte della stampa volte a rimarcare l'assoluta necessita della presenza militare occidentale nel paese centro asiatico, va da se che si tratta di una sfilza di balle da competizione. In 10 anni di guerra giusto gli armaioli e i falchi dei ministeri della difesa NATO hanno ricavato qualcosa (tanto) dalla guerra ai talebani, la gente comune ci ha solo rimesso in busta paga. Se facessimo a meno delle "esportazioni di democrazia" tanto care al cespuglio quanto all'odierno inquilino abbronzato della Casa Bianca (alla faccia dei festanti "Obama in da houze" del 2008!) probabilmente ci saremmo risparmiati almeno parte della crisi odierna e non dovremmo supinamente sopportare le ennesime manovre economiche "lacrime e sangue", che tutto tagliano tranne sprechi statali e finanziamenti militari.
In questo senso, tutto il mondo è paese.

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