"Caro direttore,
le scrivo in merito al mio ruolo nel MoVimento 5 Stelle. Nel 2003 ho
lasciato la mia posizione di amministratore delegato in Webegg di
Telecom Italia, un gruppo multimediale che si occupava di consulenza e
di applicazioni internet, e ho fondato con altri soci la Casaleggio
Associati, una società di strategie di Rete. Internet è un tema che mi
appassiona e di cui mi occupo dalla metà degli anni 90. Ho cercato di
comprenderne le implicazioni sia nel contesto sociale che in quello
politico che in quello della comunicazione. Io credo sinceramente che la
Rete stia cambiando ogni aspetto della società e cerco di prevederne
gli effetti. Ho scritto molti articoli e alcuni libri sulla Rete. Nel
2004 Beppe Grillo ne lesse uno: «Il Web è morto, viva il Web»,
rintracciò il mio cellulare e mi chiamò. Lo incontrai alla fine di un
suo spettacolo a Livorno e condividemmo gran parte delle idee.
In seguito progettammo insieme il blog beppegrillo.it, proponemmo la
rete dei Meetup (gruppi che si incontrano sul territorio grazie alla
Rete), organizzammo insieme i Vday di Bologna e di Torino, l'evento
Woodstock a 5 Stelle a Cesena e altri incontri nazionali, come a Milano
dove, il 4 ottobre 2009, giorno di San Francesco, al teatro Smeraldo
prese vita il MoVimento 5 Stelle. A chi si chiede chi c'è dietro Grillo o
si riferisce a «un'oscura società di marketing» voglio chiarire che non
sono mai stato «dietro» a Beppe Grillo, ma al suo fianco.
Sono in sostanza cofondatore di questo movimento insieme a lui. Con
Beppe Grillo ho scritto il «Non Statuto», pietra angolare del MoVimento 5
Stelle prima che questo nascesse, insieme abbiamo definito le regole
per la certificazione delle liste e organizzato la raccolta delle firme
per l'iniziativa di legge popolare «Parlamento Pulito» e le proposte
referendarie sull'editoria con l'abolizione della legge Gasparri e dei
finanziamenti pubblici. Inoltre abbiamo scritto un libro sul MoVimento 5
Stelle dal titolo «Siamo in guerra» firmato da entrambi. In questi anni
ho incontrato più volte rappresentanti di liste che si candidavano alle
elezioni amministrative, per il tempo che mi consentiva la mia
attività, per offrire consigli sulla comunicazione elettorale.
Non sono mai entrato nell'ambito dei programmi delle liste, né ho mai
imposto alcunché. A chi mi ha chiesto un consiglio l'ho sempre dato, ma
in questo non ci trovo nulla di oscuro. Mi hanno attribuito dei legami
con i cosiddetti poteri forti, dalla massoneria, al Bilderberg, alla
Goldman Sachs con cui non ho mai avuto nessun rapporto, neppure casuale.
Dietro Gianroberto Casaleggio c'è solo Gianroberto Casaleggio. Un
comune cittadino che con il suo lavoro e i suoi (pochi) mezzi cerca,
senza alcun contributo pubblico o privato, forse illudendosi, talvolta
forse anche sbagliando, di migliorare la società in cui vive. Sono stato
definito il «piccolo fratello» di Beppe Grillo, con riferimento al
Grande fratello del romanzo «1984» di George Orwell. È evidente che non
lo sono. La definizione contiene però una parte di verità. Grillo per me
è come un fratello, un uomo per bene che da questa avventura ha tutto
da perdere a livello personale. Per il resto, «Honi soit qui mal y
pense». "
(*) Gianroberto Casaleggio, lettera pubblicata sul Corriere della Sera del 30 maggio 2012
Fonte
Una vera prova di trasparenza, un po' come chiedere all'oste se il vino è buono.
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