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25/02/2011

This is the rhythm of the night...

Probabilmente con il seguente articolo perderò la simpatia dei pochi metallari rimasti: pazienza, non per questo passerò nottate in bianco. Piuttosto, il vero "dilemma" che assilla la mente di noi morbosi è questo: che fine ha fatto la disco dance? Quelle canzoni, magari stupidelle, ma che ti facevano scorrere il ritmo e la voglia di ballare? Quelle che canticchiavi tutto il santo giorno e magari danzavi in ascensore? Partendo dagli Spargo, Indeep, Imagination (band queste, in cui il basso la faceva da padrone), passando per l'intamontabile Falco, Black Box, Via Verdi (i rockettari!!!), per arrivare ai più recenti ma altrettanto validi 2 Unlimited, Ti.Pi.Cal (i picciotti!!!), Robert Miles e Gala? E vogliamo parlare dello spirito di quei tempi, che cazzo di fine ha fatto?
Per molte persone, ormai, andare a ballare vuol dire farsi sistematicamente inculare dai prezzi improponibili delle discoteche "rinomate" e star li a far numero a bordo pista, vantandosi per il solo fatto di esserci, per poi immancabilmente ubriacarsi o calarsi una pasta per sconfiggere la noia che li assale. Io penso invece che chi ama davvero la musica dance sa che non c'è bisogno di tante cazzate per divertirsi: basta lasciarsi trasportare dalle melodie e magari andare dietro alla tettona bionda vista al piano bar, ed il gioco è fatto! Sarò forse troppo nostalgico, ma i giovani d'oggi mi fanno schifo: una generazione nata vecchia che non sa più divertirsi perchè cresciuta in ciò che prima era la rivoluzione. Chi vive oggi questi fenomeni è ormai abituato a tutto, e dà ogni cosa per scontata. La musica è come la playstation, i cellulari o le mignotte che ammirano in tv mentre io, alla loro età, guardavo Holly & Benji piuttosto che Tutti in campo con Lotti.
Hardcore (non quello punk, purtroppo), minimal, techno, cazzi e mazzi... ma cos' è sta merda??
Dio cane: ridateci Dr. Alban!

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