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14/04/2011

State Executioner !!!

L'azzeccata unione di due generi talmente potenti ed energici come punk e metal è, senza ombra di dubbio, una delle cose più esaltanti avvenute nel panorama musicale degli anni '80. La nuova ondata di punk britannico (meglio conosciuta come UK 82), sicuramente più veloce, frenetico e violento del suo predecessore settantiano, unito a riff e brevi assoli tipicamente metal, ha dato vita a una delle band più importanti della scena punk/hardcore di sempre e (tanto per cambiare, ndr) tra le fautrici della nascita del metal estremo, infatti, e non mi stancherò mai di ripeterlo, i vari Slayer, Master, Bathory, Sepultura citano la formazione in oggetto tra le proprie principali influenze (con buona pace dei metallari conservatori, ndr).
Ovviamente sto parlando dei G.B.H. (letteralmente Grievous Bodily Harm, sigla usata nel sistema giuridico inglese per segnalare le aggressioni), nati nel nel 1979 dopo l'esplosione punk britannica, formati a Birmingham da Colin "Col" Abrahall alla voce, Colin "Joke" Blyth alla chitarra, Ross Lomas al basso e Andrew Williams alla batteria. Il quartetto deve inizialmente modificare il nome aggiungendo l'aggettivo Charged (accusato), visto l'omonimia con un'altra band britannica. Dopo diversi anni, gli originali G.B.H. spariscono nel nulla, quindi i Charged G.B.H. si ribattezzano semplicemente G.B.H.
Nel corso della sua storia, il gruppo ha mutato costantemente il proprio stile, lasciando in ogni album un impronta sempre differente.
"City Baby Attacked By Rats"
è il loro primo album uscito nel 1982, dopo l'EP dell'anno precedente "Leather, Bristles, Studs and Acne" e può essere considerato una vera pietra miliare del genere, con testi che sorreggono un punk piuttosto sfrecciante quanto cattivo: dalla pungente ironia di "Sick Boy" (vedo ragazzine di scuola dappertutto / gonne corte e capelli a coda di maiale / ma perché devo soffrire per essere un amante di palestra e slip?) al maschilismo di "Slut" (ti voglio per il tuo busto / e ora voglio una notte di lusso / troia, troia sporca puttana), dalla rabbia per le giovani morti nelle guerre in "Gunned Down" (solo un bambino ora sarà / sparato giù sparato giù / sentirsi come una pietra in una guerra di loro proprietà) alla feroce critica contro un Dio inesistente in "The Prayer For A Realist" (non c'è nessuno lassù, non c'è mai stato / c'è troppo da soffrire per lui per essere un potere onnipotente, un essere paradisiaco).
In poche parole, un capolavoro assoluto.
L'album successivo, "City Baby's Revenge" (1984) non è altrettanto parossistico e qualifica un po' meglio, in senso politico, la rabbia blasfema del gruppo. Le perle anche qui non mancano, a partire dalla splendida "Diplomatic Immunity" (Manu, se mai leggerai queste pagine, è tutta per te, ndr) per arrivare alla conclusiva "I Feel Alright".
Il 1986 è l'anno del controverso "Midnight, Madness and Beyond", criticato aspramente dalla frange punx intolleranti, in quanto l'ago della bilancia del loro sound si sposta su territori, passatemi il termine, un pochino più ragionati (chiamiamoli metal) piuttosto che ignoranti (punk). Per quanto mi riguarda, queste sono un po' guerre tra poveri, infatti ritengo (e non sono l'unico, vero Mely ? ndr) il lavoro in questione uno dei migliori della band inglese (menzione particolare merita la splendida copertina, ndr).
Nello stesso anno esce anche l'ottimo EP "Oh No, it's GBH Again", con il capolavoro "Malice in Wonderland" e due fulminanti brani rock'n roll come "Lost in The Fog" e "Get Out of the City", che li catapultano, nuovamente, alla testa dei capostipiti (o sarebbe meglio dire sopravvissuti, ndr) del movimento, tant'è vero che vengono giustamente considerati la risposta inglese allo speed/thrash metal.
Da li in poi è un susseguirsi di album (più o meno riusciti) tour mondiali e ubriacature varie, fino ad arrivare al recente "Perfume and Piss" (2010) lavoro che, tutto sommato, scorre piuttosto bene ma, in chiave recente, le mie preferenze vanno a Discharge ed Exploited (tanto per citare altre due celebri band, e anche un pezzo del mio cuore, ndr).
Piccola curiosità: nel 1987, durante il tour di supporto a "No Need To Panic", Colin & soci intrapresero una serie di date italiane (memorabile quella al Teatro Verdi di Genova Bolzaneto) che furono, però, bruscamente interrotte causa la fuga dell'allora promoter Enzo (sputtanamenti in diretta, ndr) che, dopo aver raccolto soldi e fagotto, abbandonò la band in un albergo di Torino senza una lira e annullando le date promesse. Noi italiani troviamo sempre il modo di farci ricordare...

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