Giornata di buone notizie oggi.
Dopo la crisi tocca al dramma giapponese.
Su Fukushima si sono spenti i riflettori dell'attenzione mediatica. Eppure nella regione, devastata dal sisma del Marzo scorso, nei giorni scorsi si è registrato un picco dei livelli di radioattività, e nella tarda serata di ieri è stata registrata una nuova scossa di terremoto di 6 gradi di magnitudo sulla scala Richter. L'epicentro è stato individuato a pochi chilometri dalla centrale danneggiata. Al momento nessun allarme tsunami, vengono riportati solo danni di lieve entità.
Lei è appena tornato da un viaggio in Giappone. Che succede a Fukushima? La situazione sta tornando alla "normalità", come sembrerebbe dall'assenza di notizie, oppure ci sono novità di cui nessuno parla?
"La situazione è drammatica e quello che risulta sempre più chiaramente è che la società elettrica che ha queste centrali nucleari, oltre alle altre che hanno le altre centrali nucleari perché in Giappone è tutto privatizzato, ha un potere enorme anche sulla politica. Il Primo Ministro Kan è sotto ricatto perché è stato messo in minoranza in Parlamento dai suoi stessi compagni di partito che sono accesamente filo-nucleari ed è probabile che a fine mese si debba dimettere. Nei giorni scorsi ha dichiarato che per il Giappone è necessario uscire dal nucleare ed è stato attaccato da tutte le parti. Essendo sotto ricatto la sua è una dichiarazione sulla carta, che i suoi stessi compagni di partito non accettano, infatti dovrà prima o poi dimettersi e comunque è un Premier dimezzato proprio perché la lobby nucleare è fortissima anche in Parlamento.
Sta cercando di far passare una legge che incentivi le energie rinnovabili, però anche questa con enormi difficoltà e da quello che ho colto gliela stanno anche svuotando. Pensa che in Giappone c'è una situazione allucinante perché la percentuale del contributo alle energie rinnovabili e alla generazione elettrica è rimasta marginale e costante per tutti gli anni, per tutto il decennio passato e nelle proiezioni che attualmente vengono fatte per il futuro non è prevista nessuna crescita, cioè non si vogliono far aumentare le energie rinnovabili e questo è tanto più paradossale se si considera che il Giappone nel fotovoltaico ha una leadership tecnologica a livello mondiale, deteneva quasi, mi pare, più del 40% del mercato mondiale del fotovoltaico. Purtroppo questa percentuale sta calando drasticamente perché il Giappone non intende investire nelle rinnovabili. La lobby nucleare ha un potere veramente spropositato.
C'è anche da dire una cosa che è interessante per il pubblico italiano: è apparentemente paradossale che il Giappone dopo avere avuto i bombardamenti nucleari su Hiroshima e Nagasaki poi una decina di anni dopo abbia accettato e abbia avviato i programmi nucleari civili, ma lì c'è stata un'operazione mediatica e magistrale degli Stati Uniti che quando hanno occupato il Giappone dopo il lancio delle bombe hanno nascosto completamente tutti i dati anche sulle bombe, sulle vittime. Per molti anni gli scienziati giapponesi non avevano accesso ai dati, ai rilevamenti sulla contaminazione radioattiva lasciata, sulle vittime e su questa base poi gli Stati Uniti hanno creato un mito del nucleare civile, di progresso che in Giappone ha ottenuto un larghissimo consenso. Si pensi che fino a poco tempo fa non c'era nessuna opposizione al nucleare.
Questo incidente è sicuramente un punto di svolta, non è detto che sia un punto di svolta che davvero riuscirà a portare fuori il Giappone dal nucleare, perché appunto il potere della lobby nucleare è enorme ed anche la comunità scientifica oltre che quella politica è pressoché compattamente a favore del nucleare, però la svolta c'è perché vengono fuori sempre più delle notizie drammatiche. Segnalo a tutti la lettura di un articolo del 9 agosto sul New York Times, è un reportage molto dettagliato dal Giappone, che denuncia il fatto che fin dall'inizio dell'incidente, il Governo ha tenuto segreti i dati forniti da un computer che fa le simulazioni della diffusione della contaminazione radioattiva. Questo fatto ha degli aspetti paradossali veramente allucinanti perché la popolazione di un villaggio che è situato a 5 chilometri della centrale, è riportato nell'articolo del New York Times fu, in assenza di dati, spostata verso nord di una trentina di chilometri pensando che quella zona fosse sicura. La gente sfollata lì ha bevuto l'acqua, i bambini hanno giocato, anche con la terra, e quando i dati sono stati resi noti, quella località era proprio investita dalla piuma dell'inquinamento radioattivo nel momento in cui il vento ha soffiato verso l'interno, invece che verso l'oceano. C'è da dire anche questo, come già anche Burgio sottolineava nelle sue interviste precedenti, i giapponesi hanno avuto la grande fortuna che il vento ha tirato quasi sempre verso l'oceano, quindi ha portato verso l'oceano la radioattività, ci saranno sicuramente delle conseguenze nell'oceano perché il plancton ormai sarà contaminato, contaminerà poi i pesci più grossi, le catene alimentari, però il tempo in cui il vento ha soffiato verso l'interno, verso nord - ovest appunto come dicevo prima verso la regione in cui erano stati trasferiti gli abitanti di quel villaggio vicino alla centrale, è stato un tempo minimo, altrimenti tutto il Giappone sarebbe contaminato in maniera spaventosa. Nonostante questo, un dato sicuro è che la gente non si fida più del governo, perché ormai è sicura che i dati vengono nascosti, che i dati non vengono forniti, ammesso che ci siano dei dati complessivi. Già Ernesto Burgio sottolineava come manchino poi soprattutto i dati sui radioisotopi più pericolosi, il cesio 137 e 134, lo iodio anche se ormai lo iodio è decaduto praticamente tutto, ma sarebbe stato importante conoscere dall'inizio la percentuale di popolazione che è stata incontaminata e in quale misura dall'inalazione di iodio 131 che avendo un tempo di dimezzamento di poco più di una settimana, in un mese praticamente scompare. Il problema si pone soprattutto per i bambini, perché lo iodio che si è depositato nella tiroide soprattutto dei piccoli può avere delle conseguenze gravi."
Cosa intendono fare i giapponesi? Si è parlato della costruzione di una muraglia...
"Di muraglia sinceramente non ho sentito parlare, ma può essere una carenza mia perché nei giorni in cui sono stato in Giappone ho avuto delle grosse limitazioni nella possibilità di incontri, di scambi. Ci sono delle notizie su un'uscita maggiore di radioattività soprattutto nel reattore n.3, che però, secondo quanto è stato riferito, non sarebbe passata nell'ambiente, ma appunto l'affidabilità di queste notizie è sempre molto dubbia e quindi è difficile avere delle indicazioni precise. Quello che cercheranno di fare, sarà costruire, a Chernobyl è stato costruito quel sarcofago di cemento, delle coperture cubiche di acciaio che coprano i 3 reattori perché rimangono comunque fuori controllo, anche la decontaminazione dell'acqua continua a incontrare delle difficoltà, è una situazione estremamente grave, di cui si hanno poche notizie. In questo momento la preoccupazione della popolazione è naturalmente sulla diffusione della contaminazione in tutto il Giappone, corrono voci, ogni tanto si accumulano dei dati. Io ho ricevuto la segnalazione di un video su YouTube in cui ci sono dei funzionari governativi che fanno un incontro con la popolazione, nella zona di Fukushima e rifiutano di ricevere le urine per le analisi, vengono attaccati duramente dai cittadini presenti ma con una faccia di bronzo incredibile se ne vanno, è un video agghiacciante. Quindi ci sono queste enormi preoccupazioni, la gente non si fida, la stampa, ci sono alcuni giornali come il "Mainichi" che stanno dando sin dall'inizio le notizie con un taglio antinucleare, ma il giornale principale del Giappone, il più letto di cui non mi ricordo il nome è in maniera ferrea a favore del nucleare, sovvenzionato dalla Tepco. Il secondo giornale che mi pare si chiama "Asahi" ha pubblicato un editoriale qualche giorno fa in cui ha dichiarato di passare, da una posizione a favore del nucleare, ad una posizione critica e contraria. Si sente dire che il cambiamento sia dovuto al fatto che la Tepco gli ha tagliato i finanziamenti, ci saranno dietro ben altri scenari, ma questo per dire come il tema è all'ordine del giorno in qualche modo.
I movimenti sono visibili, io ho assistito a manifestazioni di strada, paragonate con le nostre sono cose piccole perché si tratta di 1000/2000 persone ma in Giappone anche questa è una novità. Questi movimenti nascono spesso per opporsi alla riapertura di centrali in alcune zone, ho sentito una manifestazione in cui c'erano contadini, famiglie, indetta era per opporsi alla riapertura di queste centrali, ci sono state manifestazioni a Tokyo, non molto grandi, c'era qualche centinaio di persone, ma a Tokyo sono cose nuove. E' difficile capire, non ho il polso della situazione per dire quanto sia diffusa la mobilitazione, presumibilmente non è una mobilitazione enorme, però l'allarme è diffuso, la popolazione è allarmata. Per esempio, ci sono i contadini delle zone contaminate che hanno una prospettiva di un tracollo economico perché se la notizia che i loro prodotti sono contaminati si diffonde non riescono più a venderli. Questo è un problema grosso comune in tutto il mondo, ma in Giappone sta diventando veramente drammatico che l'industria nucleare ha, per convenzioni internazionali, per leggi e per interventi politici, una responsabilità molto limitata, non è tenuta a risarcire e a pagare i danni, a pagare le compensazioni, a risarcire le popolazioni e i danni e quindi la situazione diventa allucinante, perché la popolazione farebbe le spese della contaminazione e delle conseguenze anche economiche che da questa derivano."
Noi che misure dovremmo prendere, considerata la contaminazione della catena alimentare?
"Il mio parere anche se così, detto in maniera provvisoria e prudente è che gli allarmi siano esagerati, le misure dovrebbero prevedere un controllo rigoroso dell'eventuale contaminazione di alimenti e anche altre cose che arrivino da quelle regioni. Non sono al corrente dei flussi commerciali, soprattutto di alimenti, ma credo che il controllo dovrebbe essere questo, certo anche per noi è difficile stabilire in che misura possiamo fidarci delle nostre autorità...La nostra posizione comunque è che basta un isotopo radioattivo per generare delle conseguenze sanitarie gravi, però ovviamente la contaminazione che è arrivata qui è stata limitata e sarà molto complicato poter valutare le conseguenze che ci saranno. Credo che ora ci sarebbero solo da fare dei controlli rigorosi."
Fonte.
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