06/03/2011
Yankee go home!
Questo è senza dubbio lo slogan che meglio rappresenta l'insopportabile peso che il modello americano ha assunto negli ultimi decenni.
Non esiste evento di una certa rilevanza che, nel bene o nel male, non s'intrecci con l'interesse americano, percepito dall'immaginario collettivo come l'unico punto di riferimento cui è lecito, se non sacrosanto, allinearsi. Conseguentemente, non esiste alcuna scelta che una popolazione possa intraprendere senza trovarsi alle spalle lo Zio Sam pronto a metterci il becco.
Dall'appoggio alla mafia in Sicilia per garantire il successo dello sbarco nel '43 alle servitù militari disseminate per mezzo mondo, da 60 anni di guerre inutili combattute per l'interesse del complesso militare-industriale alla finanza creativa, da Mc Donalds alla fashion Apple, da Johnson a Bush Jr. (che coppia di merdacce!!!) da McCarthy al Ku Klux Klan, il 90% dell'American Way è spazzatura imposta al mondo da una nazione con lo sviluppo intellettuale medio di una comunità del basso Medioevo, che pensa di darsi un tono facendosi di tanto in tanto il lifting facciale e dispensando a piene mani un proforma diplomatico che fa a cazzotti con la realtà sul campo. E' il caso dell'Obama di questi giorni, che al comando di una nazione sempre più malconcia continua a dettare la politica estera di un intero emisfero, mentre dall'altra parte del mondo, un suo generale (Petraeus) si rende autore d'affermazione che nemmeno i nazisti a Norimberga ebbero il coraggio di pronunciare.
In questo proliferare di prosopopea decennale americana, s'è fatto largo con sempre più prepotenza il vuoto lasciato dall'Europa, fino a ieri giustificato dalle divisioni nazionali, oggi coperto da un silenzio squarciato solo quando Bruxelles suona il campanello per tutelare gli interessi economici comunitari, che non a caso mai coincidono con gli interessi dei cittadini, in piena aderenza al trattato di Lisbona che pone al centro delle proprie tutele lo sviluppo del mercato al posto del singolo soggetto fisico.
Centralità del PIL insomma, in pieno stile americano, dove chi mette in discussione il sistema finisce misticamente ammazzato dall'estremista di turno.
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RispondiEliminaP.s. non potevi scegliere canzone migliore :D
Ciao ragazzi,
RispondiEliminaé raro che sul mio blog si parli di musica,
però per un "incastro" tra due notizie apparentemente scollegate in cui mi sono imbattuto oggi; l'improbabile é successo,
ok, non é certo la musica che ascoltiamo, apprezziamo noi, SOPRATTUTTO nel secondo caso (nel primo si parla comunque di un'icona rock non troppo sputtanata e fin rispettabile),
ma mi faceva piacere segnalarvelo,
leggetelo e ditemi che ne pensate,
Ma questa è spudorata pubblicità occulta :D
RispondiEliminaKahani, qui dentro le marchette non sono tollerate, il prossimo messaggio pubblicitario sarà eliminato senza passare dal via.
RispondiEliminaMi bastava anche un "ciao, paolo", ma vabbé...
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