Sono trascorsi 31 anni dai fatti di Ustica, probabilmente i più a se stanti nel corollario di stragi che hanno macchiato la Prima Repubblica, anni in cui l'Italia era ambiguamente schierata in uno scenario internazionale di guerra più o meno fredda, di "blocchi" più o meno solidali e compatti.
In questi 31 anni, di compatta c'è sicuramente stata l'opera di depistaggio e costante insabbiamento della verità, una verità parzialmente messa nero su bianco nel 1999 dal giudice Rosario Priore, che nella sentenza depositata presso la Procura di Roma parla di "guerra di fatto e non dichiarata" di cui fu vittima proprio il DC9 dell'Itavia con i suoi 81 passeggeri, che a tutt'oggi, ancora non conoscono i motivi e gli esecutori materiali della propria fine.
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