Presentazione


Aggregatore d'analisi, opinioni, fatti e (non troppo di rado) musica.
Cerco

11/06/2012

La gallina liberata è già al capolinea?

È un addio polemico quello che dalla fine della scorsa settimana ha separato Massimo Marchiori (nella foto a lato) dalla sua creatura Volunia.

Il ricercatore padovano, che nei mesi scorsi aveva conquistato le prime pagine dei quotidiani nazionali e l'attenzione di quelli internazionali con il suo progetto di un motore di ricerca sociale, lascia infatti il suo ruolo di direttore tecnico della società, non senza amarezza né qualche polemica.
Lo fa con una lettera aperta, inviata a Il Sole 24 Ore e a Wired, nella quale racconta tutta la "sua" storia. La storia di un progetto che nasce dal successo di un altro, quell'algoritmo di ricerca - il Pagerank - con il quale aveva contribuito allo sviluppo dell'algortirmo stesso di Google, cosa che del resto gli riconoscono anche gli stessi Larry Page e Sergey Brin. Ma anche la storia di un uomo che ha scelto la ricerca prima del suo successo personale.

"Non sono l'Amministratore Delegato di Volunia" - si legge nella lettera - "se il mio obiettivo fosse l'arricchimento personale, avrei da tempo abbandonato l'Università e l'Italia e accettato una delle offerte provenienti dall'estero. Mi sono invece immerso anima e corpo in questo progetto per la bellezza di far progredire il mondo del web, per il piacere di dare una scossa al futuro e fare qualcosa di utile. Ed anche per altri motivi, come quello di dare stimoli all'Italia, mostrare che si deve cercare di innovare, e non serve necessariamente scappare da questo Paese per farlo".

Marchiori racconta del lancio di Volunia, delle critiche, degli errori parlando anche di incomprensioni di fondo. Il riferimento è ad un progetto secondario che in Volunia prende il sopravvento sullo scopo primario della ricerca perché più "appealing" dal punto di vista del richiamo mediatico. Spiega Marchiori: "il progetto iniziale - per come lo avevo concepito già anni fa - non hai mai avuto un motore di ricerca proprietario. Il nome in codice era "metamaps", e la comprensione di tutto sta nel nome, appunto: meta. Un metalivello, perché è questa la chiave: essere su di un livello superiore, e riusare l'informazione presente nei livelli sottostanti. [...] Certo idee per fare un motore di ricerca semantico e non solo, soprattutto diverso da quelli esistenti, le ho da tempo. Ma il progetto metamaps, che ora in una piccola parte conoscete come Volunia, è ambizioso e richede tempo, risorse ed attenzioni. Fare un motore di ricerca proprietario è tutt'altra cosa che necessita di tempo e risorse completamente dedicate, ed ha alti gradi di difficoltà: e non si possono voler fare insieme tutte e due le cose. Ciononostante, il termine "motore di ricerca" attira di più, specie i non addetti ai lavori, che non "metalivello". E - contro il mio parere - è stato introdotto nel progetto l'elaborazione di un motore di ricerca proprietario".
Di certo quel "contro il mio parere" rende l'idea di dissapori non certo recenti. Ma il desiderio di proseguire nella ricerca, pur nella diversità di vedute, sarebbe bastato a Marchiori per non abbandonare progetto e azienda.
Invece, così lui scrive, c'è qualcosa di più. "Qualcun altro vuole dirigere al posto mio. Vuole poter decidere tutto, senza di me. E si è quindi sostituito alla mia posizione, intimandomi di farmi da parte". Marchiori ha deciso quindi di abbandonare il progetto pur senza lasciare le sue quote sociali né il posto in consiglio di amministrazione, in modo definitivo: "non guiderò più il team, non troverò più soluzioni a tutti i problemi che quotidianamente usciranno nel progetto, tantomeno darò supporto per il codice e gli algoritmi che ho ideato e che sono attualmente usati in Volunia".
Per il ricercatore padovano, forse, la libertà riconquistata. Per Volunia, certamente, un abbandono a se stessa.

Fonte

Si direbbe l'ennesimo buco nell'acqua all'italiana...

Nessun commento:

Posta un commento