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19/06/2012

Bidoni tossici, 6 mesi di storia: denunce, inchieste, responsabilità e proteste

Il 17 dicembre il cargo "Venezia" della Grimaldi perdeva 198 bidoni tossici in un tratto di mare fra l'isola di Gorgona e la costa livornese a causa di una violentissima mareggiata che tuttavia non aveva scoraggiato il comandante della nave ad affrontare la traversata. 198 bidoni che inizialmente sembravano contenere Cobalto, poi in mezzo a titubanze, incertezze e carte poco chiare è venuto fuori che si trattava di nichel.
Una storia fatta di sottovalutazioni e ritardi, tanto che la popolazione è venuta a sapere di questo incidente solo due settimane dopo. Le istituzioni coinvolte, dalla Capitaneria di Porto, al Comune, alla Provincia e all'Arpat, hanno immediatamente operato per scaricarsi addosso responsabilità quando non hanno minimizzato l'accaduto coperti dai media locali.
Durante il Consiglio Comunale del 17 gennaio, parlando del contenuto dei bidoni finiti in mare un mese prima, il sindaco Cosimi affermò che se questo “va a contatto con l’acqua, essendo materiale granulare, per entrare nella catena alimentare ci vuole cinque anni, ammesso che ci possa mai entrare”.
Intanto una parte di associazioni ecologiste, partiti e movimenti intrapresero una mobilitazione dal basso, anche se purtroppo insufficiente e osteggiata da media locali e istituzioni, e si iniziò a parlare di disastro ambientale. Sono stati fatti presidi, manifestazioni, video di denuncia, inchieste (fra cui quella di Senza Soste con l'intervista shock a a un pescatore), sono stati svelati documenti (come i fax inviati dalla Capitaneria al Comune di Livorno) e piano piano i reali pericoli di questo disastro sono venuti fuori.
Negli ultimi 2 mesi è cambiata la linea editoriale del Tirreno, sono cambiati i toni dell'arrogante assessore all'ambiente Grassi e addirittura "cittadini" vicini alle istituzioni (un giornalista di una emittente locale organica ai poteri locali, un ex superdirigente del comune ora in pensione, un ex partigiano organico al Pci, al Pds, ai Ds e ora al Pd, il portavoce della lista civetta che ha fatto vincere Cosimi al primo turno e un ex anarchico ora in Cgil) hanno iniziato a raccogliere delle firme. Un cambiamento di atteggiamento e un interesse fuori tempo massimo con molti bidoni che ormai sono aperti e le navi che stanno cercando di riportarli a galla che hanno già dichiarato che 102 bidoni non sono stati individuati e sarà difficilissimo individuarli. Qualcuno sembra che voglia ora lavarsi la coscienza e raccontare una storia diversa. Ci vengono in mente, pertanto, due domande da fare:
1) Non sarà che qualcuno sta cercando di separare la responsabilità del Comune da quella della Capitaneria proprio prevedendo di portare le firme alla Capitaneria? 2) Non sarà che il disastro è davvero annunciato e questo risveglio tardivo arriva proprio per venire incontro al Comune?
E allora noi la ripercorriamo attraverso i nostri articoli che raccontano di una miriade di appelli e iniziative con in testa l'associazione ecologista Vertenza Livorno e che riportano a galla la verità e chiarisce "chi diceva cosa" in quei mesi dove la parola d'ordine nelle istituzioni era "minimizzare". red. 17 giugno 2012
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Fonte

A Livorno c'è ancora gente con le palle.

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