Non
solo uno slogan: una ricerca scientifica svizzera individua la rete di
multinazionali, soprattutto banche, che controllano l'economia globale.
"Siamo il 99 per cento contro lo strapotere dell'1 per centro",
lo slogan del movimento di protesta globale contro il sistema
capitalista, finora si basava su dati empirici e assunti ideologici. Da
oggi ha invece una base scientifica.
La prestigiosa rivista New Scientist ha rivelato nei giorni scorsi i risultati di un complessa ricerca condotta da un team di economisti dell'Istituto Svizzero di Teconolgia, che rivela come una rete di poche decine di multinazionali, soprattutto banche, controlli di fatto l'economia mondiale.Gli studiosi di sistemi guidati dal professor James Glattfelder hanno analizzato le relazioni che intercorrono tra circa 43mila multinazionali, scoprendo che al centro della mappa della struttura del potere economico mondiale vi sono 1.318 multinazionali che detengono l'80 per cento della ricchezza economica globale.
Tra queste, secondo la ricerca, ce ne sono 147 che controllano il 40 per cento del sistema. Le più potenti di queste super-entità sono quasi tutte banche (Barcalys, JP Morgan Chase, Ubs, Merryl Lynch, Deutsche Bank, Credit Suisse, Goldman Sachs, Bank of America, Unicredit, Bnp Paribas), più alcune grandi società finanziarie americane e compagnie assicurative.
"La
realtà è molto complessa - ha dichiarato Glattfelder - e dobbiamo
rifuggire dai dogmi, siano essi teorie della cospirazione o del libero
mercato: la nostra analisi si basa sui fatti".
Chi glielo dice ora a quelli di Repubblica e del Fatto Quotidiano, convinti che tutti i mali del mondo siano causati da Berlusconi?
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