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09/10/2011

Il progetto di Putin.

Tra le fosche previsioni del visionario '1984' di Orwell che sembrano sul punto di avverarsi ora c'è anche l'Eurasia: una dei futuri superstati che si contenderanno il dominio mondiale.
Lo zar Vladimiro, che il prossimo 4 marzo rientrerà trionfalmente al Cremlino, ha annunciato che l'obiettivo centrale del suo terzo mandato presidenziale sarà la creazione dell'Unione eurasiatica: una reincarnazione neoliberista dell'Unione sovietica.
Subito dopo aver annunciato la sua ricandidatura presidenziale, Putin ha scelto proprio l'ex quotidiano sovietico, l'Izvestiya, per spiegare il suo ambizioso progetto di "integrazione eurasiatica" (qui tradotto in italiano).
Il primo passo del processo di unificazione avverrà già il 1° gennaio 2012, quando l'unione doganale nata due anni fa tra Russia, Bielorussia e Kazakistan diventerà un vero e proprio Spazio economico comune (Sec), al quale dovrebbero aderire anche Tagikistan e Kirghizistan e successivamente, almeno nelle intenzioni di Putin, Uzbekistan, Armenia, Moldova e Ucraina.
Con l'Unione eurasiatica Putin mira a rivitalizzare e concretizzare il progetto - rimasto sulla carta - della Comunità economica eurasiatica (Eursec) creata nel 2000 dagli Stati ex sovietici della Comunità di Stati indipendenti (Csi).
Ma anche a dare un valore economico all'alleanza militare post-sovietica dell'Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (Csto), la cosiddetta 'Nato dell'Est' fondata nel 2002 - che però non comprende la filo-occidentale Moldavia e l'Ucraina, oggi più incline a tornare nell'orbita russa.
La sfida lanciata da Putin con il suo progetto eurasiatico si gioca infatti sul fronte est-europeo. E non è un caso che l'abbia lanciata ora che il processo d'espansione a est dell'Unione europea segna il passo.
Proprio pochi giorni prima dell'annuncio di Putin sull'Izvestiya, il summit Ue di Varsavia aveva clamorosamente fallito - complice la crisi economica europea - nel suo intento di rilanciare il moribondo 'Partenariato orientale' del 2009 tra l'Unione europea, Ucraina, Moldavia, Georgia, Bielorussia e Azerbaigian.
Se a questo si somma la svolta non-interventista dell'amministrazione Usa nel quadrante ex-sovietico - le 'rivoluzioni colorate' dell'era Bush sono state sostituite dalle 'rivolte arabe' dell'era Obama - Putin potrebbe avere gioco facile nel riportare l'ex Urss sotto il controllo del Cremlino.

Fonte.

A giudicare da questo progetto direi che Punti si candida meritatamente per il posto di statista (discutibilissimo) degli ultimo decennio.

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