C'erano una volta i parlamenti, i governi federali e nazionali, i
pubblici dibattiti sul futuro delle nazioni. C'era persino l'ONU che non
funzionava un granché, ma era pur sempre uno straccio di organo
rappresentativo. Tutto questo è memoria, cenere di democratica parvenza,
polvere del passato. Non conta più nulla. Altri organismi li hanno
superati con sigle misteriose per la gente: WTO, BCE,
FMI. Il nostro destino è nelle loro mani, ma non sappiamo chi li dirige,
chi ne decide gli obiettivi. Nessuno ne ha eletto i rappresentanti, ma
da loro dipendono le nostre vite. La BCE, una banca, può inviare, senza
che nessuno più si scandalizzi, una lettera a un governo in carica
dettandogli le condizioni e minacciandolo di licenziamento. Il WTO può
decidere di sconquassare il mondo con la libera
economia, una parodia del libero amore dei figli dei fiori trasformati
in figli delle banche. La produzione può essere affidata dalle
multinazionali a bambini indiani o a lavoratori cinesi senza alcun
diritto sindacale. Trasferita da Stati con norme severissime
sull'ambiente, alle quali le aziende devono attenersi pena la loro
chiusura, a Stati dove tutto è permesso. Di che competizione globale
stiamo parlando? La competizione esiste a parità di regole, di diritti.
E' più corretto parlare di sfruttamento globale, di abbassamento
generale dei salari nelle nazioni industrializzate, della perdita di
conquiste sociali e sindacali frutto delle lotte delle generazioni
precedenti. Chi ha deciso tutto questo? Il WTO. E in nome in di chi? Il
FMI ricorda gli avvoltoi. I suoi
rappresentanti arrivano quando uno Stato sta tirando le cuoia per
proteggere interessi internazionali. La Grecia non può andare subito in
default. Se fallisse, potrebbero fallire le banche francesi che
detengono il suo debito. Quindi prima deve vendere il suo patrimonio
nazionale e salvare le banche. Il mondo è bancocentrico e di politica
sociale non si discute nemmeno più. La UE è stata sostituita dalla BCE,
l'ONU dal WTO, i governi dal FMI. Le stesse guerre hanno ormai solo
finalità economiche, non più ideologiche, religiose o territoriali come
ha dimostrato la guerra in Libia. Le banche finanziano le guerre
che a loro volta finanziano le banche. In albergo ti chiedono la carta
di credito al posto della carta di identità. Alla nascita ti
attribuiscono il codice fiscale, insieme alla quota personale di debito
pubblico, prima di assegnarti un pediatra. I politici sono i camerieri
dei banchieri e noi paghiamo il conto.
Fonte.
Nessun commento:
Posta un commento