La Commissione Europea in una nota diffusa ieri, ha sancito che il nucleare e il gas vanno ritenuti fonti di energia green. “Tenendo conto dei pareri scientifici e degli attuali progressi tecnologici, nonché delle diverse sfide di transizione tra gli Stati membri, la Commissione ritiene che il gas naturale e il nucleare possano svolgere un ruolo come mezzi per facilitare la transizione verso un futuro prevalentemente basato sulle energie rinnovabili.
Nel quadro della tassonomia, ciò significherebbe classificare queste fonti energetiche a condizioni chiare e rigorose (ad esempio, il gas deve provenire da fonti rinnovabili o avere basse emissioni entro il 2035), in particolare perché contribuiscono alla transizione verso la neutralità climatica“, aggiunge la Commissione Europea.
Il Parlamento europeo e il Consiglio Europeo avranno quattro mesi per esaminare il documento e, qualora lo ritengano necessario, per opporvisi. Entrambe le istituzioni potranno richiedere ulteriori due mesi di tempo per l’esame.
Il Consiglio avrà il diritto di opporsi a maggioranza qualificata rafforzata inversa (il che significa che per opporsi all’atto delegato è necessario almeno il 72% degli Stati membri, ossia almeno 20 Stati membri, che rappresentino almeno il 65% della popolazione dell’UE), e il Parlamento europeo a maggioranza semplice (ossia almeno 353 deputati in plenaria).
Intanto la Germania ha spento tre delle sue ultime sei centrali nucleari che erano ancora in funzione.
I reattori nucleari di Brokdorf, Grohnde e Gundremmingen, gestiti dalle società E.On e Rwe, sono stati chiuse il 31 dicembre dopo 35 anni di attività. Le ultime tre centrali nucleari – Isar 2, Emsland e Neckarwestheim II – saranno spente entro la fine del 2022.
Nel 2021 le sei centrali nucleari hanno contribuito a circa il 12% della produzione di elettricità in Germania. La produzione energetica tedesca è costituita da un 41% di fonti rinnovabili, dal 28% di carbone e dal 15% di gas. Entro il 2030 la Germania punta a soddisfare l’80% di domanda di energia con le rinnovabili.
Anche il governo del Belgio, pochi giorni fa, ha confermato che i sette reattori che si trovano nelle due centrali nucleari attive nel paese, quelle di Doel e Tihange, saranno spenti entro il 2025, ma ha annunciato anche nell’accordo che prevede la chiusura dei reattori esistenti è previsto un investimento di 100 milioni di euro per finanziare la ricerca su centrali nucleari più piccole.
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