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17/01/2022

Valle d’Aosta al record di contagi

Ed eccoci qua...

6.000 contagi (il picco più alto dall’inizio della pandemia), 63 ricoveri ospedalieri (di cui 42 non vaccinati o vaccinati da più di 120 gg), 7 in terapia intensiva (di cui 6 non vaccinati).

Questi vaccini non saranno il massimo ma i numeri ci dicono che possono proteggerci da una forma grave della malattia, e siccome questi abbiamo, questi ci dobbiamo fare.

È evidente che la situazione contagi è completamente fuori controllo e che l’apertura totale dei luoghi della produzione e del consumo non è una soluzione vincente per arrestare la pandemia.

Ma questa è “la libertà” per il nostro sistema, ed è con questa libertà che dobbiamo fare i conti ora.

Altrettanto evidente (e sorprendente) è che in una regione così piccola non si sia riusciti ad ampliare la capienza per i ricoveri e che dopo due anni siamo ancora costretti a convertire interi reparti dell’ospedale regionale in reparti covid (per ora siamo a 3), il che andrà a sommarsi a ritardi ormai cronici sugli interventi e visite specialistiche e a rallentare ulteriormente i tempi delle liste d’attesa per esami che oggi magari non sono urgenti ma che lo saranno domani.

E questo è un male per tutti e non va dimenticato.

Il Presidente Lavevaz ovviamente ne approfitta per fare come Draghi e addossare tutta la colpa ai non vaccinati, che gli servono un bell’assist per coprire tutte le proprie mancanze e soprattutto la mancanza di volontà di un’intera dirigenza politica.

E su questo dobbiamo riflettere e non fermarci all’apparenza, perché se l’intero sistema va in tilt per una minoranza miope e cinica che rifiuta i vaccini, certo è che chi è lì apposta per prevedere i problemi, cercare soluzioni e trovare una via d’uscita, non vuole e non ha voluto farlo, dimostrandosi altrettanto miope e ancora più cinico di quelli che accusa.

Atteggiamento che a livello individuale è triste ma accettabile, invece come scelta politica per un’intera collettività è veramente dannoso e inaccettabile.

Comunque non ci allarmiamo troppo per questo arancione, che fondamentalmente non cambia niente.

Lo schema “produci – consuma – crepa” rimane invariato, ed è proprio questo il problema.

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