di Guido Salerno Aletta
Il telecomando fu una grande rivoluzione: all'inizio erano sistemi a raggi infrarossi per pilotare il televisore, con il cambio dei canali o la regolazione del volume senza doversi alzare dalla poltrona.
Poi, sempre più sofisticati, con segnali via radio con tecnologia Bluetooth ci hanno consentito di aprire e chiudere l'automobile senza dover inserire la chiave nella serratura. Anzi, il suo uso più frequente era quello di azionarlo da lontano nei parcheggi dei supermercati, quando non ci si ricordava più dove si era lasciata l'auto: il segnale acustico di risposta e l'occhieggiare delle frecce aiutavano a localizzarla da lontano.
Per farla breve, ora sta accadendo il contrario: la Ford, una delle più antiche e prestigiose marche americane di automobili, ha presentato alle autorità competenti per la sicurezza dei veicoli una richiesta di autorizzazione davvero inconsueta: un sistema automatico, via radio, potrebbe bloccare progressivamente diverse funzionalità dell'automobile, fino al blocco delle serrature, a chi è in ritardo con il pagamento delle rate del leasing o del canone di noleggio.
In pratica, come fanno i vigili urbani quando trovano un'automobile in sosta vietata, mettendo una ganascia che blocca una ruota ed impedisce di andar via se non previo pagamento della multa, ora la ganascia sarebbe elettronica ed applicata via radio.
Le punizioni per chi non paga sono progressive: al primo giorno di ritardo viene disabilitata la radio ed il GPS; dopo una settimana l'aria condizionata ed il riscaldamento; successivamente, se il ritardo permane, le portiere dell'automobile non si apriranno più. Fino al pagamento della rata e della mora.
La questione non è affatto nuova: ormai tutti gli apparecchi collegati ad una rete di telecomunicazioni hanno il software che viene aggiornato con regolarità dal costruttore o dal gestore della applicazione. Si tratta degli antivirus o di miglioramenti delle funzionalità già istallate. In certi casi è necessario scaricare manualmente l'aggiornamento dai vari “store on line”, mentre diminuisce la funzionalità del software già istallato nell'apparecchio in quanto non dialoga più correttamente con la nuova piattaforma. In pratica, o si aggiorna il software o l'applicazione non funziona più.
Tutto questo complesso sistema di aggiornamenti dei software e dei meccanismi che influiscono sulla funzionalità degli apparati lascia quindi spazio ad ogni genere di conseguenze: il "deplatforming", la sanzione che consiste nel non poter più accedere ad un determinato social per aver violato le Regole della Community, con il più variegato complesso di gradualità, è ormai dato come acquisito.
In pratica, una volta nei confronti dell'inadempimento c'erano procedure di sanzione da attivare formalmente e per le vie legali, con diffide scritte: la linea telefonica può essere disattivata, ma solo per le chiamate uscenti; il contatore dell'energia elettrica può essere chiuso, ma un minimo di corrente deve essere lasciata comunque passare, come pure un filo d'acqua deve rimanere disponibile, ora ogni servizio in rete oppure ogni apparato che è connesso alla rete come un'automobile può essere bloccato.
Nelle automobili elettriche, il pacco batterie è già congegnato con una elettronica che ne modula la potenza o la capacità di ricarica a seconda del contratto che è stato stipulato: se si fa un upgrading, pagando una differenza, la batteria incrementa le prestazioni disponibili.
La svolta è netta: stiamo progressivamente abbandonando il sistema della fruizione dei beni basato sulla loro proprietà, per entrare in un altro in cui si ha solo la possibilità di accedere alle funzionalità di un bene in modo condizionato nel tempo.
Una cosa è la proprietà: di un libro, di un disco, di una lavatrice, di un'auto. Un'altra è accedere con un contratto alla biblioteca o alla musica on-line, oppure noleggiare un'auto dotata di questi dispositivi che ne controllano praticamente le funzionalità via rete. Aumentando le prestazioni oppure riducendole fino a bloccarsi completamente.
Sono temi che riguardano la civiltà, i rapporti di produzione: stiamo tornando al Medio Evo, quando la terra non era appropriabile da parte dei contadini ma solo coltivabile, a fronte dell'obbligo di versare una parte del raccolto al feudatario di turno. Chi non la versava non poteva più coltivare.
La fine della proprietà è la fine della libertà.
Fonte
Nessun commento:
Posta un commento