Il Wall Street Journal ha diffuso le informazioni di un documento classificato tedesco di oltre 1.200 pagine, all’interno del quale è descritto come le truppe di Berlino, insieme a quelle di vari altri paesi NATO, reagirebbero in caso di guerra con la Russia. L’Oplan Deu, abbreviazione per Operation Plan Germany in inglese, ha cominciato ad essere elaborato nell’estate 2023, e nel marzo dello scorso anno era completa la sua prima stesura.
Da un paio di secoli ormai i comandanti militari sono certi di una cosa. A Napoleone viene attribuita la frase “un esercito marcia sul proprio stomaco”, mentre un’altra citazione, del generale e poi presidente statunitense Eisenhower, è ancora più esplicita: “le battaglie, le campagne e persino le guerre si vincono o si perdono principalmente per un motivo: la logistica”. Il cuore dell’Oplan Deu è, appunto, la logistica.
Il piano spiega come 800 mila militari NATO verrebbero trasportati sull’ipotetica linea del fronte orientale. Considerato che di mezzo ci sono le Alpi, spiegano dal Brandenburg Institute for Society and Security, la Germania sarebbe un’area di passaggio obbligata, e il documento indica, dunque, i porti, i fiumi, le ferrovie e le strade su cui verrebbero trasportati i soldati, descrivendo anche come verrebbero riforniti e protetti lungo il percorso.
Recenti prove a cui ha partecipato anche la società Rheinmetall hanno dato suggerimenti che vengono continuamente incorporati nel piano. Un altro nodo non secondario riguarda la capacità delle infrastrutture di svolgere una fondamentale funzione dual use, civile e militare. Secondo Berlino, ai propri porti servono miliardi di investimenti e circa il 20% delle autostrade e oltre un quarto dei ponti stradali necessitano di riparazioni.
Alcuni funzionari tedeschi hanno stimato che la Russia potrebbe essere pronta ad attaccare l’Europa nel 2029. Ma insieme alla diffusione delle informazioni nel documento, da più voci si sente ormai sostenere che i recenti casi di spionaggio e intrusione negli spazi aerei europei da parte di droni attribuiti a Mosca potrebbero far pensare di dover anticipare questa data.
“L’obiettivo è prevenire la guerra chiarendo ai nostri nemici che se ci attaccano, non avranno successo”, spiega un alto ufficiale militare e uno dei primi autori del piano, citato dal giornale statunitense. Sulle sue colonne viene poi aggiunto che la fine della guerra in Ucraina, secondo molti analisti, potrebbe consentire al Cremlino di spostare l’attenzione e molte delle sue forze e risorse verso altri fronti, potendo anticipare ulteriormente la data di un conflitto con la NATO.
Qui però cominciano a emergere i necessari dubbi su tutta l’operazione. Non quella bellica, ma quella mediatica. Se questo era un piano segreto, come è arrivato ora sui tavoli del Wall Street Journal? E perché ci sono commenti così circostanziati da parte dei suoi estensori? Infine, perché proprio questo giornale, che guarda caso ha avuto momenti di duro scontro col presidente Trump negli ultimi mesi?
I casi di sconfinamento russo nei cieli europei o sono stati montati mediaticamente attraverso una comunicazione ambigua, o sono semplicemente presunti senza portare alcuno straccio di prova. Inoltre, Putin ha da poco affermato esplicitamente che è pronto a mettere per iscritto che non c’è nessuna intenzione di intervenire militarmente verso alcun paese NATO.
Non solo la data del 2029 è palesemente arbitraria, per indicare una scadenza a ridosso di quella prevista dal piano di riarmo europeo, Readiness 2030, così da renderlo ancora più urgente, ma Mosca sta offrendo condizioni chiare di rinuncia a qualsiasi altra minaccia, per quanto inventata dagli apparati europei. Eppure, il cessate il fuoco in Ucraina viene rilanciato come l’opportunità russa di anticipare lo scontro con la NATO.
Basta unire i puntini per capire che questo trapelamento del piano è stato organizzato direttamente dalle altre sfere tedesche, ed è stato fatto passare tramite un giornale statunitense che è ben contento di screditare l’operato di Trump. Ma l’obiettivo finale è quello che è stato perseguito con chiarezza dai “volenterosi”: sabotare ogni ipotesi di pace in Ucraina.
Di fronte a tutto ciò, appare evidente che l’Oplan Deu non è pensato per difendersi da una guerra russa, ma per prepararne una europea contro Mosca.
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