L’oramai consolidato sodalizio tra due santoni del sottobosco
internazionale, Marco Garripoli & Giulio Baldizzone – quest’ultimo
storico mastermind dei violentissimi Cripple Bastards –
coronato dall’affermazione del marchio F.O.A.D. Records, va certamente
annoverato tra i pochi eventi favorevoli del nuovo millennio. In breve
tempo, la “giovane” etichetta è diventata sinonimo di qualità e
indipendenza, nonché basilare punto di riferimento per chi è alla
ricerca di genuina intolleranza sonora: punto di forza è un invidiabile
catalogo nutrito da ristampe di materiale d’annata – dagli svizzeri Fear Of God agli altrettanto storici Raw Power, passando per le favelas dei Ratos De Porão – con tanto di confezionamento curato nei minimi dettagli, in grado di entusiasmare persino il più pignolo dei collezionisti.
Fiore all’occhiello della label è la presente opera omnia firmata Nerorgasmo (1985-1993)
assemblata in quattro anni di ansiogeno lavoro ed infinite astrusità
(tanto di cappello per tale viscerale passione, qualità ormai rara nel
sempre più deplorevole mercato discografico).
Manco a dirlo, il risultato è veramente impeccabile: cd + dvd racchiusi
in un elegante doppio digipack, booklet con testi, scatti e bozzetti
originali del compianto Luca ‘Abort’ Bortolusso (leader del progetto Bluevomit, di cui i Nerorgasmo
sono la naturale evoluzione), discografia completamente rimasterizzata,
testimonianze live praticamente inedite… e chi più ne ha più ne metta.
Per dovere di cronaca, bisognerebbe ricordare che ne esiste (anzi
esisteva, visto che sarà oramai un pezzo da collezione, fate una
capatina su Discogs! ) un’edizione deluxe arricchita dai gadget più
svariati. Gadget che, seppur pregevoli, dovrebbero(…) passare in secondo
piano se paragonati alla sublime visionarietà della band in questione.
Essenziale quindi sfatare – per l’ennesima volta – il mito dei
favolosi anni ’80, e conseguentemente infognarsi nella porcheria che
tale decennio vacuo e disincantato ha realmente tramandato: becero
riconglionimento televisivo (Drive In), sfrenato galoppo verso il
consumismo (McDonald’s), yuppismo-rampatismo di bassissima lega (la
sacra triade Agnelli- Craxi- Berlusconi dice nulla? ).
Insomma, un deterioramento ideologico manifestato con un disimpegno
sociale senza precedenti (l’accademico Claudio Cecchetto, i roboanti
paninari, ma soprattutto tutte quelle innocque sottocategorie di
rockettari dalla folta chioma) puntualmente denunciato dal movimento
antagonista, il quale, seguendo The Anarco-School of Thought (Crass, Discharge)
erutta continuamente odio verso l’inarrestabile trionfo capitalistico,
l’inutilità della guerra e dello stato clericale, la devastante
precarietà esistenziale; sottolineando comunque la necessità di una
presa di coscienza collettiva (Wretched, Impact, Declino, Negazione, Peggio Punx, Indigesti, Bloody Riot).
In tale scenario, i Nerorgasmo emergono sotto forma
di purissima ostilità, una compagnia satura di disagio e sofferenza:
fatalisti, negletti dalla società, tutt’altro che mistici o nebulosi, i
tre antonelliani descrivono l’effettiva realtà, ma una realtà che non ha
nulla a che vedere con ideali immaginari o desideri, giusti o sbagliati
che siano, essendo proprio il nichilismo l’assenza di qualsivoglia
virtù.
Un’attitudine che, e qui è obbligatorio tenerlo sempre bene a mente, non
è un fine, ma piuttosto un mezzo. Una sbandierata alienazione che,
oltre a manifestarsi impetuosamente nelle poesie di Luca, violenta anche
il sound del gruppo: un hardcore punk trascinato, crudo, tetro, unito
ad uno stile vocale graffiante, scazzato e rantolato, praticamente
unico.
Vengono quindi date all’oscurità vere e proprie emozioni anabolizzate,
con liriche mai banali e tutt’ora attualissime, cariche di rabbia
sovversiva (Nerorgasmo, Tutto Uguale), inni decadenti (Ansia, Distruttore), perversioni (Io Mi Amo, Spirale)
e crude verità (“Lasciati aiutare vogliamo solo farti bene, ti
insegneremo a vivere e ad apprezzare l’esistenza, poi non dovrai
decidere il tuo futuro è preparato; le scelte le hanno fatte famiglia,
scuola, chiesa e stato” Passione Nera, ndr).
Come vedete, c’è davvero sangue e merda tra i solchi dei loro dischi.
Una scuola di pensiero che ha avuto un’influenza piuttosto diffusa su
tutte le generazioni a venire – basti pensare ai recentissimi Pioggia Nera, piuttosto che ai più stagionati Darkthrone – tutti rigorosamente presenti al definitivo Banchetto di Lusso allestito da un Luca Abort prossimo al canto del cigno, durante quel dannato settembre di quindici anni fa.
“L’affermazione di me stesso è solo nella morte” …e così è
stato, tra mille perplessità. Dubbi che invece svaniscono se dovessi
descrivere con poche parole l’incolmabile squarcio che mi accompagnerà
per il resto dei miei giorni terreni: Nerorgasmo, il lamento più sincero della stagione hardcore nazionale.
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