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25/06/2015

Si combatte a Kobane, nuovo assalto dello Stato Islamico

E’ arrivato improvviso e inaspettato il nuovo pesantissimo assalto dei jihadisti alla città martire di Kobane, riconquistata ormai da fine gennaio dalla resistenza curda in Siria. Proprio quando le Unità di Protezione del Popolo e delle Donne sembravano mietere una dopo l’altra importanti vittorie militari contro lo Stato Islamico – prima conquistando Tal Abyad, poi più a sud, ad Ayn Issa, ad appena 50 km dalla capitale jihadista di Raqqa – questa notte i miliziani fondamentalisti hanno attaccato Kobane da tre lati, lanciando contro l’abitato e i check point della resistenza ben 4 diverse autobomba che hanno fatto strage di combattenti e civili. Secondo alcune fonti i morti sarebbero una ventina e molti di più i feriti, anche gravi, e tra questi vi sarebbero anche donne e bambini.

I jihadisti, con indosso divise dei combattenti curdi e dei ribelli dell'Esercito siriano libero (Esl), sarebbero entrati attraverso il confine con la Turchia grazie alla complicità di Ankara, è la durissima accusa lanciata in queste ore sia del governo siriano che dai curdi.

I fondamentalisti hanno approfittato del caos creato dalle esplosioni per farsi strada all’interno del perimetro urbano e secondo alcune fonti sarebbero già riusciti a raggiungere alcune parti del centro della città, mentre le Ypg e le Ypj sono impegnate in uno strenuo tentativo di impedire la riconquista di Kobane da parte dello Stato Islamico. Dopo la liberazione, nella 'Stalingrado curda' – come era stata ribattezzata – erano tornati alcune migliaia di abitanti ed erano iniziate, tra mille difficoltà, le operazioni di bonifica e di ricostruzione del centro urbano distrutto dai combattimenti e dai bombardamenti e disseminato di ordigni da parte dei jihadisti. La resistenza curda, alcuni rappresentanti della quale sono in Italia proprio in questi giorni, aveva lanciato vari appelli alla solidarietà internazionale per poter alleviare le sofferenze della popolazione e iniziare la ricostruzione.

Come se non bastasse alcune ore fa Daesh ha annunciato anche la conquista di due sobborghi della città di Hassaka, nell’est del paese, finora sotto il controllo dell'esercito siriano. Fonti di Damasco hanno smentito la notizia ma i combattimenti nella città sembrano confermare l'impressione che l'Is abbia lanciato un'offensiva in più aree per riprendere le posizioni perdute o conquistarne di nuove per contenere l'effetto propaganda seguito ai successi sul campo della resistenza curda.

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