Presentazione


Aggregatore d'analisi, opinioni, fatti e (non troppo di rado) musica.
Cerco

13/06/2015

Sciopero degli scrutini? “E’ un atto criminale!". Demonizzazione bipartizan

Ci scrive un insegnante torinese impegnato con il blocco degli scrutini:
“Oggi, sciopero degli scrutini, nella mia scuola: i precari, impauriti o dio sa cosa, non scioperano, le mamme non possono, i figli hanno genitori, i mariti le mogli e le mogli i mariti, chi vuole essere giudicato, chi non vuol far male a nessun, chi pensa che stiamo facendo un favore ai sindacati, chi pensa che stiamo facendo un favore a CGIL, chi non vuole imporre le proprie scelte agli altri colleghi, chi ha paura di non essere tra i 100.000, chi pensa che tanto sia inutile (anche se ha scioperato il 5), chi ti fa sentire una merda perché hai scioperato... e ieri un'alunna che mi regala una cartolina con una foto di Che Guevara con una dedica: "Chi lotta può perdere e chi non lotta ha già perso".
E’ dunque un braccio di ferro niente affatto gratuito quello ingaggiato dagli insegnanti contro il ddl sulla scuola che il governo Renzi (e i tecnocrati della Trellle) vogliono imporre all’istruzione pubblica nel nostro paese. E mentre gli insegnanti, dopo quasi venti anni, sono costretti a forme di lotta “estreme” come il blocco degli scrutini, settori della maggioranza di governo e organizzazioni collaterali agli affondatori della scuola pubblica criminalizzano chi lotta e invocano provvedimenti repressivi.

Lo sciopero degli scrutini? È un atto criminale, che produce danno alla scuola e alla sua utenza, che quindi meriterebbe punizioni esemplari verso chi lo adotta. È questa la sintesi della conferenza stampa tenuta ieri a Palazzo Madama sul disegno di legge 1934 dall’associazione studentesca StudiCentro, alla presenza dei capogruppo di maggioranza Ettore Rosato (PD) e Maurizio Lupi (AP).

"Riteniamo criminale il blocco degli scrutini che mette in difficoltà milioni di famiglie, nonché quei docenti e dirigenti scolastici che vogliono assolvere ai propri doveri", ha detto Virgilio Falco, presidente nazionale di StudiCentro durante la conferenza stampa. Infine la richiesta di usare il bastone: “chiediamo al governo, di mettere in atto tutte le misure possibili per il ripristino della legalità, prendendo anche in considerazione provvedimenti disciplinari e economici per chi sequestra la pagella degli studenti italiani". Parole ridicole e pericolose allo stesso tempo, contro le quali quelle di Che Guevara si alzano come giganti alle prese con i pidocchi.

Fonte

Nessun commento:

Posta un commento