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05/01/2022

Prezzi alle stelle nel “libero mercato” dei tamponi molecolari

Aver investito tutto sui vaccini e poco o niente sul tracciamento, ha visto il governo e le strutture pubbliche abdicare a quelle private nella redditizia attività sui tamponi molecolari. Il risultato è la conferma che con il boom dei tamponi i privati si stanno arricchendo in modo sfacciato, esattamente come avviene per le visite mediche e gli interventi intra moenia rispetto ai tempi biblici messi a disposizione dalle strutture della sanità pubblica.

Se hai necessità o urgenza di un tampone molecolare oggi devi metterti nelle mani dei laboratori privati e, secondo le leggi del mercato, se cresce la domanda i prezzi salgono. Le strutture pubbliche infatti sono già in tilt per il sovraccarico di lavoro e le persone si rivolgono ai laboratori privati accreditati. Se non si è disposti ad aspettare settimane per avere un tampone molecolare la soluzione diventa quella di aprire il portafogli e pagare, ma in molti casi il prezzo raddoppia.

Un servizio dell’Agi rileva come il boom dei contagi dovuti alla variante Omicron stia spingendo la caccia al tampone con i prezzi per un test molecolare, nei laboratori privati accreditati, che stanno lievitando in tutta Italia anche se in modo differenziato da città a città.

Nelle città del nord, infatti, il costo si impenna fino ad arrivare a 140 euro, mentre al sud l’aumento sarebbe più contenuto raggiungendo comunque i 60 euro. Prezzi due o tre volte superiori rispetto ad alcuni mesi fa quando la curva epidemica era molto meno ‘aggressiva’.

Il virus, dunque, non fa sconti nemmeno alle tasche degli italiani. Per oltre un milione di persone ancora in isolamento domiciliare o per i cittadini ‘liberi’ pronti ad abbracciare i propri cari per le feste, il tampone diventa, gioco forza, l’oggetto del desiderio.

Milano è una delle città italiane con il record dei tamponi più cari. Nella capitale lombarda, dove si può arrivare a pagare di più è al Gruppo San Donato: il costo varia tra gli 80 e i 145 euro in base alla struttura che si sceglie e al giorno in cui si esegue il tampone (è possibile farlo anche nei giorni festivi). Insomma un sistema di offerte e di prezzi variabili che sembra quello dei posti sui treni ad altla velocità Freccia Rossa o Italo. Sopra la media anche laboratori come Dna Milano (98 euro con esito in 48 ore) e Centro Polisalute (95 euro in 72 ore). Il Centro Medico Sant’Agostino offre una doppia possibilità sul tampone molecolare: 75 euro con risultato in 3 giorni; 90 euro con esito entro il giorno successivo. Tra i centri più convenienti Amu Ambulatori (70 euro ed esito in 24 ore) e Synlab (50 euro e referto tra 24 e 36 ore).

Secondo l’inchiesta dell’Agi a Bologna i prezzi si aggirano tra gli 85 e i 110 euro circa. A Firenze il prezzo medio si aggira sui 65 euro, con una forchetta che oscilla da 50 euro fino a toccare anche il doppio. A Roma città il costo medio per un tampone molecolare si aggira intorno ai 60 euro. Se ci si sposta sul litorale di Ostia si arriva a 55 euro per un test con il risultato pronto in 24-36 ore. A Napoli nel centro tamponi dedicato ai passeggeri dell’aeroporto internazionale di Capodichino il prezzo è di 60 euro. Stesso costo in un’altra struttura della zona ‘ricca’ della città partenopea.

A Palermo la corsa al test non fa schizzare i prezzi in alto in questa fase. Contattando alcuni tra i principali laboratori privati della città si va dai 45 ai 50 euro. Con l’avvertenza che bisognerà attendere un po’ perché numerose sono le richieste.

Ma i disagi per chi necessita di un tampone molecolare non si limitano, tuttavia, solo ai costi. Tra gli ostacoli ci sono anche le lunghe file, già di prima mattina davanti alle strutture, oppure i centralini in tilt e i siti web dedicati alle prenotazioni ‘paralizzati’.

Insomma la quarta ondata della pandemia caratterizzata dalla variante Omicron si sta rivelando una Caporetto per il governo che – nella fregola di salvare il Pil e dichiarare la normalità – ha puntato tutto su una vaccinazione di massa, che però sta mostrando i suoi limiti ma niente su quel tracciamento di massa che avrebbe dovuto essere la stella polare sin dall’inizio della pandemia nel 2020. Ma le strutture sanitarie pubbliche erano state mandate al collasso già prima della pandemia e così sono state lasciate, mentre la sanità privata – approfittando della prateria lasciata vuota dal pubblico – sta facendo profitti stellari anche in questa occasione.

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