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11/06/2015

Siria - Hezbollah avanza nel Qalamoun, ma l'esercito perde altro terreno a sud

I combattenti di Hezbollah continuano ad avanzare nella regione montuosa del Qalamoun, un’area strategica tra Siria e Libano, facendo arretrare i qaedisti di al Nusra e i miliziani dell’Isis. Lo ha confermato ieri sera, in un discorso televisivo, il segretario generale del movimento sciita Hassan Nasrallah assicurando che sarà fatto tutto il possibile per proteggere la zona di frontiera con la Siria minacciata dalla presenza di “organizzazioni terroristiche”. “L’Isis ha cominciato una battaglia ma saremo noi a finirla (con una vittoria)”, ha detto il leader sciita.

Nasrallah ha rimarcato la vittoria ottenuta da Hezbollah a Ras al Balbeek durante l’incursione tentata martedì dall’Isis per alleggerire la pressione nel Qalamoun. E ha ammesso che il suo movimento ha subito “perdite” nelle battaglie in corso ma non ha fornito cifre. Secondo il quotidiano di Beirut “The Daily Star” negli scontri avvenuti due giorni fa nella Valle della Bekaa, Hezbollah avrebbe perso almeno 8 combattenti mentre 14 sarebbero stati i jihadisti dell’Isis uccisi.

Hezbollah è un alleato importante per Damasco. Il suo contributo a sostegno dell’Esercito Arabo Siriano, ossia le forze armate governative, è stato sino ad oggi fondamentale per il controllo o la ripresa di determinati territori. Negli ultimi tre mesi però le truppe siriane hanno subito diverse sconfitte, perdendo a nord-ovest l’intera regione di Idbil caduta nelle mani del cosiddetto “Esercito della Conquista” (Jesh al Fateh) guidato dai qaedisti di Al Nusra – grazie agli aiuti ingenti in armi e finanziamenti che entrano dalla confinante Turchia schierata contro Damasco –, e ad est la città di Palmira conquistata il mese scorso dall’Isis.

Le cose per le truppe governative non vanno molto meglio nelle regioni meridionali già in parte controllate dal cosiddetto “Fronte Meridionale”, un’alleanza di milizie islamiste radicali capeggiate anche in questo caso dal Fronte al Nusra, che rappresenta al Qaeda in Siria. I rovesci militari che i governativi hanno subito in questa regione sono frutto anche, o soprattutto, delle forniture di armi che passano per la frontiera con la Giordania. Peraltro nel regno hashemita, così come in Turchia, si svolgono gli addestramenti di “ribelli siriani moderati” da parte delle autorità locali con la collaborazione di consiglieri militari statunitensi. Cacciabombardieri governativi ieri hanno compiuto numerosi raid nel sud del Paese, in particolare nell’area dell’importante base della 52/a Brigata dell’esercito conquistata a inizio settimana dal “Fronte Meridionale” nella provincia di Daraa.

Intanto migliaia di civili continuano a rifugiarsi in Turchia per sfuggire ai combattimenti in corso tra i combattenti curdi e l’Isis intorno alla città di Tel Abyad. Circa 7000 dalla scorsa settimana.

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