Ribadisco, Draghi non c’entra nulla con il rimbalzo del 6,3% del pil quest’anno, checché ne dicano ministri, analisti e quasi tutti i media (foraggiati da soldi pubblici).
Iniziò Trump con 2mila miliardi di dollari di politiche espansive, subito riprese dai paesi europei, con cifre minori ma consistenti. Quasi tutti i paesi del mondo attuarono politiche fiscali espansive.
La Cina, dal canto suo, per suo volere, nonostante la fogna che le viene scaricata addosso, decise quasi due anni fa di aumentare l’importazione dei prodotti italiani. D’altro canto, con il lockdown, gli italiani non spesero granché.
A maggio con la riapertura, iniziò la discesa del tasso di risparmio, che passò dal 18,4% (prima era all’8,7%) al 12,4%. Ne usufruirono i servizi nel periodo estivo.
Un’altra voce che contribuì enormemente alla crescita del Pil nel 2021 fu il Superbonus edilizio, mentre i 170 miliardi di euro dati come ristoro e politiche dell’offerta alle imprese contribuirono alla crescita degli investimenti.
Nulla si fece per la sanità, per i trasporti e per la scuola.
Ci siamo ritrovati un debito pubblico superiore del 30% solo per via di politiche dell’offerta alle imprese, null’altro.
Draghi come presidente della Bce non fece altro che regalare 4mila miliardi agli speculatori europei, che riversarono questa liquidità su Wall Street (da qui i record di borsa mentre l’economia reale si fermava).
Fallì nel centrare il tasso di inflazione al 2% fino a quando, con la Lagarde – solo per le tensioni con la Russia e per il fatto che negli ultimi 30 anni sono state smantellate industrie di materie prime in Europa e Usa – ci ritroviamo con un’inflazione al 3,9%, in un contesto di diminuzione del 6% dei salari reali.
Il fatto è che dal 2008 si continua con l’asset inflation e con politiche dell’offerta alle imprese, senza le quali, esse, quasi tutte, sarebbero zombie.
La Cina ha diversi difetti, ma decise di venire incontro alla popolazione a partire dal 2008: un processo non ancora concluso, ma che si rivela vincente. Ha attutito il crollo mondiale del 2020 e si appresta a concludere il 2021 con l’8% di crescita.
È stata vincente la sua politica sanitaria, la sua politica fiscale, la sua politica salariale. Non so esattamente perché ci sono riusciti, ma sta di fatto che la realtà è questa. Certo ci sarà un capitalismo in Cina – capitalismo di stato – ma sta di fatto che è vincente.
Anche noi lo avevamo, diversamente dalla Cina, in un contesto di piena rappresentatività partitica grazie al proporzionale puro.
Draghi fu tra coloro che contribuì enormemente a smantellarlo. E ora ci ritroviamo in questa situazione.
Triste, tutto ciò.
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