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14/06/2015

I ferrovieri sulla brutale aggressione a due ferrovieri

Ieri sera (giovedì 11 giugno) due nostri colleghi hanno subito una brutale aggressione.

Nella stazione del Passante di Milano Villapizzone il capotreno, dopo aver invano chiesto il biglietto ad un gruppo di viaggiatori, è stato da costoro assalito; uno degli aggressori lo ha addirittura colpito con una lama, sembrerebbe un “machete”.

Un capotreno fuori servizio, intervenuto per dare aiuto al collega in difficoltà, è stato a sua volta colpito, in testa; è intervenuto anche il macchinista del treno.

I due capitreno sono stati ricoverati con codice rosso; quello colpito col machete rischia addirittura l’amputazione del braccio.
Questo fatto rappresenta l’ennesimo episodio in cui personale ferroviario subisce aggressioni mentre nient’altro sta facendo che svolgere le proprie mansioni.

Innanzitutto esprimiamo la nostra solidarietà ai colleghi coinvolti.
Condanniamo sicuramente l’episodio di violenza pura e anche premeditata, esprimendo il nostro massimo disprezzo verso chi va in giro pronto a commettere brutalità di questo tipo, come se vivessimo nel “far west”.

Esprimiamo però anche tutto il nostro dissenso nei confronti delle imprese ferroviarie, che non investono quanto dovrebbero in sicurezza, per i viaggiatori e per i dipendenti, se non in forme puramente d’immagine.

Le stesse imprese hanno nell’ultimo decennio anche ridotto all’eccesso il personale, lasciando i lavoratori dell’esercizio il più delle volte soli, e allo sbando in ogni situazione di emergenza.
Si succedono amministratori e manager vari pluristipendi alti nei loro lussuosi palazzi, mentre i lavoratori “in prima linea”, le cui condizioni di lavoro sono in continuo aggravamento, si trovano a rischiare la vita per fare il proprio lavoro.

Oggi i treni della Lombardia si fermeranno dalle ore 12.00 alle 12.15 per esprimere solidarietà ai colleghi di Villapizzone, e come segno di protesta per i continui episodi di vandalismo e di violenza.

Invitiamo i sindacati, quantomeno quelli di base, a prendere opportune e anche drastiche iniziative a tutela dei lavoratori.

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