Donne contro migranti.
Operai contro disoccupati.
Giovani contro pensionati.
La “nazione” di cui straparla Giorgia Meloni è in realtà lo schifo liberista della guerra ai poveri, mentre a padroni e ricchi il governo garantisce privilegio, arbitrio e impunità.
Il cognato della Presidente del Consiglio, il ministro Lollobrigida, ha fatto sua la teoria nazista della “sostituzione etnica”. Un obbrobrio per il quale, se in in Italia vigesse ancora la Costituzione e ci fosse chi la fa rispettare, il ministro Lollobrigida sarebbe cacciato a calcioni dal suo posto.
Perseguitano i migranti, tolgono il reddito di cittadinanza, bloccano i salari, aumentano la precarietà, esaltano la libertà d’impresa, fanno gli sbirri coi poveri e i servi coi ricchi. E fanno la guerra.
Intanto un loro sindaco “patriota” è appena stato arrestato per Camorra. Ma non è certo il primo.
Meloni e compagnia sono un governo da vomito, sono la sintesi di fascismo, liberismo e schiavismo razzista: sono naziliberisti.
Basta con l‘acquiescenza, il servilismo, le complicità con questi cialtroni.
La sola cosa da fare è organizzare il rifiuto, la contestazione, la rottura, la rivolta.
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