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12/08/2024

Guerra in Ucraina - Quali sono gli obiettivi dell'operazione di Kiev nel Kursk?

di Francesco Dall'Aglio

Se da un lato si magnifica l'invasione dell'oblast' di Kursk come il colpo che farà cadere Putin e porrà fine alla guerra col trionfo ucraino (dalle parti nostre, ovviamente, che in Ucraina guardano all'intera faccenda in maniera un po' diversa), dall'altra però si dice che è la mossa della disperazione, fatta giusto per accattare altri quattro spiccioli dalla NATO e provare a ritardare l'inevitabile.

Se è abbastanza chiaro che l'obiettivo finale è quello di dimostrare che l’Ucraina può recuperare l’iniziativa strategica e infliggere danni seri alla Russia, per cui l’Occidente deve ricominciare a mandare armi e rimuovere i vincoli di utilizzo sul territorio russo del materiale militare occidentale (e quest’ultimo scopo alla fine è stato raggiunto, visto che la NATO non ha bloccato l’offensiva ucraina né ha chiesto che le armi occidentali non venissero utilizzate), pure si tratta di una operazione militare, che deve quindi avere obiettivi militari: perché se l’Ucraina dimostra di poter recuperare l’iniziativa strategica nel solo senso di perdere uomini e mezzi da qualche altra parte del fronte invece che nei soliti posti, l’obiettivo di rinfocolare l’entusiasmo occidentale fallirebbe.

Quindi c’è da chiedersi quali sono gli obiettivi militari di questa avanzata, e se sono stati raggiunti. Chiariamo subito che queste sono, da parte mia, delle semplici supposizioni non sostenute da alcun fatto concreto, perché non sappiamo nemmeno con ragionevole certezza quanti uomini siano stati impiegati, e quanti il comando ucraino intende (se intende) mandare in rinforzo. Quindi tutto quello che ora scriverà va preso con beneficio d'inventario, e se dovessi sbagliarmi spero sarete così cortesi da non farmelo notare (troppo).

Io credo che il comando ucraino abbia congegnato un'operazione molto intelligente e molto, se mi passate il termine, elegante: e correggo la mia interpretazione precedente secondo la quale si trattava "semplicemente" della versione ucraina dell'operazione russa nell'oblast' di Kharkiv e ci vedo invece ora molte più somiglianze - nello spirito, non nella sostanza - con l'operazione ucraina che ha portato allo smantellamento della presenza russa intorno a Kharkiv nel settembre 2022 (allego una carta rubacchiata su internet).


Avendo non troppi uomini e non troppi mezzi, e soprattutto prevedendo problemi logistici dovuti alla superiorità aerea e di bocche da fuoco russa, non era possibile metter su un'invasione con forze molto ingenti: ad ogni modo, a me pare che l'intenzione non fosse solo quella di entrare, far chiasso, fare qualche foto e poi vedere cosa succede, ma di provocare, in scala ridotta, un altro collasso (o cascata, se preferite) delle unità russe.


Sulla carta ho segnato quelli che secondo me sono (o erano) gli obiettivi ucraini: a est, Sudža e Bolšoe Soldatskoe. A nord, Korenevo e poi o Ry'lsk o Ivanovskoe (meglio ancora entrambe), per tagliare l'autostrada E38. E dirigersi verso la centrale nucleare di Kurčatov, vero obiettivo dell'operazione! No, nella maniera più assoluta. Nessuno, né in Ucraina né in Russia, è tanto matto da credere di poter dare l'assalto a una centrale nucleare, e la NATO non avrebbe autorizzato nella maniera più assoluta un delirio del genere che aveva ottime probabilità di portare a guai di dimensione epocale, inclusa una risposta nucleare russa. L'obiettivo era bloccare i rifornimenti alle truppe russe stazionate nel rettangolo rosso, al confine tra Russia e Ucraina, in una zona che, a differenza di quella dove gli ucraini sono entrati con relativa facilità, è molto meglio difesa.

Senza possibilità di ricevere rifornimenti e rinforzi, attaccate da est ed esposte al rischio di ulteriori attacchi da ovest, quelle truppe si sarebbero o ritirate o trincerate in difesa, e se lo avessero fatto sarebbero state molto probabilmente accerchiate. L'Ucraina, con pochi uomini e mezzi, avrebbe fatto collassare una sezione di fronte abbastanza grande in poco tempo, e stavolta in Russia, non intorno a Kharkiv. La linea blu, secondo me, è l'obiettivo che il comando ucraino si era posto, e se tutto fosse andato secondo il piano c'erano ottime possibilità di raggiungerlo. Ovviamente, un collasso di quella sezione avrebbe potuto portare ad altre operazioni altrove, potenzialmente replicando gli effetti.

Di tutto questo, però, non è successo nulla. Sudža è stata raggiunta e vi si combatte, ma non è presa e non lo sarà a meno di mandare davvero molti rifornimenti in quella che non era la direzione principale dell'attacco; stesso ragionamento per Bolšoe Soldatskoe, al quale dei gruppi di ricognizione si sono avvicinati all'inizio dell'offensiva ma che non hanno mai raggiunto; anche Korenevo è stata probabilmente raggiunta da qualche gruppo avanzato all'inizio dell'offensiva, ma il fronte è ben lontano dalla cittadina. Anche qui, senza parecchi rinforzi non ci si arriva. Così come ho letto io la situazione dal divano lo ha fatto anche il comando russo, che infatti ha concentrato gli sforzi non tanto a Sudža quanto verso la direttrice nord dell'attacco ucraino.

Svanito l'effetto sorpresa, resta da chiedersi quale sia il piano B. Le unità avanzate possono essere rifornite con difficoltà, per i motivi che abbiamo scritto sopra. Al momento i rifornimenti vengono trasportati da blindati e camioncini perennemente sotto gli occhi dei droni da ricognizione russi, e dei loro droni armati e artiglieria, oltre che dei rinforzi russi che avanzano - giusto oggi le truppe Akhmat hanno pubblicato un filmato nel quale si vede, appunto, uno di questi blindati (un Roshel Senator canadese) caduto in una loro imboscata con tutto il carico di rifornimenti. È chiaro che questa cosa non può andare avanti a lungo, e o le linee ucraine verranno rinforzate con un investimento massiccio di uomini, o l'area di controllo in territorio russo dovrà ridursi drasticamente.

Il "piano B", probabilmente, a questo punto è prendere e tenere almeno Sudža, se non costerà troppo visto che i russi non hanno intenzione di cederla, per motivi evidenti. In sintesi, il piano non ha funzionato, e ci mancano gli elementi per capire perché: ma era, lo ripeto, molto intelligente ed elegante, e soprattutto mirava al massimo risultato col minimo sforzo.

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