Dopo l’offensiva ucraina scattata il 6 agosto nella regione russa di Kursk che ha colto di sorpresa i vertici militari e politici russi, Mosca corre ai ripari e dopo saver contenuto la penetrazione ucraina a una profondità massima di circa 30 chilometri sembra prepararsi a combattimenti prolungati nelle tre regioni di confine con l’Ucraina.
Il 20 agosto il ministro della Difesa russo Andrei Belousov, in una riunione del Consiglio di coordinamento per la sicurezza militare dei territori di confine, ha reso noto che verranno creati tre nuovi Raggruppamenti di forze militari denominati “Belgorod”, “Kursk” e “Bryansk” e che saranno schierati nelle omonime regioni di confine.
I comandanti di questi gruppi e un rappresentante dello Stato Maggiore Difesa saranno responsabili “della protezione dei cittadini e dei territori dagli attacchi dei veicoli aerei senza pilota e di altri mezzi d’attacco”.
Non è stato specificato chi guiderà questi gruppi né se faranno tutti capo al Raggruppamento di forze Nord che opera già nella regione ucraina di Kharkov, dove i russi sono penetrati in maggio dal confine nazionale. Il 12 agosto il colonnello generale Alexei Dyumin, già governatore della regione di Tula e fedelissimo di Vladimir Putin, era stato nominato coordinatore delle attività nell’oblast di Kursk condotte dalle autorità civili e le forze di sicurezza che includono reparti militari, delle guardie di frontiera (che dipendono dai servizi di sicurezza interna FSB) e della Guardia Nazionale (Rosgvardiya).
Non è chiaro se i tre Raggruppamento regionali incorporeranno anche le forze di sicurezza dislocate in quelle aree: trattandosi della difesa del territorio nazionale potrebbero essere impiegati anche militari di leva anche se alcune fonti riferiscono che ai giovani coscritti verranno relegati solo compiti di seconda linea.
Il vice ministro della Difesa, Yunus-Bek Yevkurov, è stato scelto come numero due del Consiglio di coordinamento.
Ieri le autorità regionali di Kursk hanno annunciato che l’installazione di rifugi antiaerei modulari è stata avviata nelle strade di diverse città. “Oggi è iniziata l’installazione di rifugi in cemento armato a Kursk”, ha scritto il governatore regionale Alexei Smirnov su Telegram. Un video postato dal responsabile mostra l’installazione di un rifugio grigio, con la scritta “Ukrytiye” (“Rifugio” in russo) in rosso.
Le strutture in questione saranno installate vicino a 60 delle principali fermate degli autobus nella città di Kursk, ha dichiarato Smirnov. Precisando che i rifugi sono stati allestiti anche nella città di Jeleznogorsk e saranno presto installati a Kurtchatov, vicino alla centrale nucleare di Kursk.
Nella regione gli ucraini hanno annunciato di controllare 93 insediamenti e 1263 chilometri quadrati di territorio russo, circa un trentesimo dell’estensione dell’oblast di Kursk.
Il 21 agosto le truppe russe schierate nella vicina regione di Bryansk hanno impedito un’incursione Ucraina nella regione russa di Bryansk secondo quanto ha riferito su Telegram il governatore della regione Alexander Bogomaz. “Nel distretto di Klimovsky, nella regione di Bryansk, è stato fermato il tentativo, da parte di un gruppo ucraino, di penetrazione nel territorio russo”, ha spiegato. “Durante la battaglia”, ha detto, è stato “impedito un tentativo di sfondamento”. Il governatore ha aggiunto che la situazione sul luogo dello scontro si è ormai stabilizzata ed è sotto controllo.
La regione di Belgorod invece è oggetto di bombardamenti e incursioni ucraine lungo il confine dal maggio 2023. Nella notte scorsa le forze ucraine hanno attaccato 8 insediamenti, ha affermato il governatore Vyacheslav Gladkov sul suo canale Telegram, citato dall’agenzia di stampa TASS. “Secondo le informazioni preliminari, nessuno è rimasto ferito”, ha dichiarato. Due abitazioni private e un’infrastruttura sono state danneggiate nel distretto urbano di Shebekino. Nel distretto di Borisovsky, invece, i droni ucraini hanno attaccato due case, che sono state rase al suolo. Tre insediamenti sono stati poi presi di mira nel distretto urbano di Grayvoronovsky.
A complicare il quadro strategico contribuisce l’ostentazione ucraina del supporto ricevuto dall’Occidente in armi e combattimento per colpire il territorio russo, peraltro già manifestato ampiamente in occasione delle prime incursioni nella regione di Belgorod con armamenti e veicoli forniti da nazioni aderenti alla NATO.
Il 22 agosto l’Aeronautica Ucraina ha reso noto di aver effettuato un attacco aereo con bombe di precisione americane GBU-39 ad alta precisione contro la base di un plotone di fanti russi nella regione di Kursk. Lo ha detto il comandante dell’Aeronautica, tenente generale Mykola Oleschuk, secondo quanto riporta Ukrainska Pravda.
“Sono stati colpiti il posto comando, l’unità nemica, l’equipaggiamento, le armi e fino a 40 militari russi”, ha detto Oleschuk la cui intenzione evidente non era certo evidenziare l’attacco a un plotone russo ma il ruolo della sua forza armata in un teatro operativo che vede i russi effettuare la gran parte delle operazioni aeree e soprattutto l’impiego di armi guidate statunitensi.
Anche la diffusione di video in cui militari in uniforme ucraina ma che tra loro parlano in inglese sembra rispondere alla volontà di Kiev di coinvolgere maggiormente nel conflitto gli alleati occidentali esacerbando le relazioni con Mosca che denuncia un pesante ruolo delle nazioni della NATO nell’attacco alla regione di Kursk in termini di armi, combattenti (“volontari della Legione Internazionale” ma probabilmente numerosi consiglieri militari e unità di forze speciali), intelligence e pianificazione.
Il 21 agosto la società statunitense di military contractors (PMC) Forward Observation Group ha rifiutato di commentare il suo coinvolgimento nelle operazioni ucraine nella regione russa di Kursk. L’agenzia di stampa russa RIA Novosti ha riferito che i rappresentanti di Forward Observation Group non avrebbero voluto rilasciare dichiarazioni a causa del divieto imposto dal Servizio di Sicurezza dell’Ucraina (SBU).
“Con tutto il rispetto per i vertici del Servizio di sicurezza ucraino, tutte le domande devono essere rivolte a loro. Non abbiamo commenti da fare”, ha dichiarato un portavoce dell’azienda alle domande di RIA Novosti. Nei giorni scorsi, Forward Observations Group ha pubblicato una foto sul social network Instagram, in cui tre uomini in tenuta militare con armi e fasce blu al braccio posano all’aperto, mentre dietro di loro c’è un veicolo blindato. “Ragazzi a Kursk”, recita la didascalia della foto, con dati di geolocalizzazione che indicavano che la foto era stata scattata dalla regione russa.
Il ministero degli Esteri russo ha dichiarato che la partecipazione della compagnia paramilitare privata statunitense al fianco delle Forze armate ucraine durante l’incursione della regione di Kursk dimostra il coinvolgimento degli Stati Uniti e che i loro mercenari sono da considerarsi, di conseguenza, un obiettivo militare legittimo.
Il presidente Volodymyr Zelensky ha esortato anche ieri gli alleati a mantenere gli impegni assunti in tema di forniture di armi e munizioni ma soprattutto sprona gli alleati a consentire l’impiego di tutte le armi fornite sul territorio russo. L’offensiva nella regione russa di Kursk, come molte altre operazioni, ha l’obiettivo di mettere fine alla guerra “alle condizioni di un’Ucraina indipendente”.
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