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25/08/2024

Il “Partito democratico-repubblicano Usa” complice degli orrori di Gaza

Da mesi mi appaiono su X immagini terrificanti di bambine/i macellate/i dalle bombe israeliane.

Ogni volta sono pugni nello stomaco.

Immagini talmente terribili che evito di ripubblicare per una sorta di intimo rispetto di quei piccoli esseri umani così orribilmente deturpati.

Certo, da quello psicopatico di Trump è lecito non attendersi nulla su ciò che sta accadendo a Gaza.

Ma che in una convention che si autodefinisce “democratica” non venga spesa una sola parola contro gli orrori che si stanno consumando a Gaza e che gli attivisti Pro-Palestina vengano fischiati, zittiti e addirittura derisi, la dice lunga sulla realtà del sistema politico statunitense e sulla cultura politica dominante in quel paese.

Un’arena solo in apparenza contesa da due partiti che esistono soltanto in quanto comitati elettorali, che differiscono unicamente per la messa in scena e che dipendono totalmente dai grandi gruppi economico-finanziari (complesso militare-industriale in primis).

Insomma, cambia lo show, non la sostanza.

E lo show passa per il grande sistema mediatico USA che si spartisce le due parti in commedia ma in cui domina il pensiero unico del liberismo nelle due varianti politiche: quella populista-reazionaria di Trump e quella populista-liberal-starsystem dei Democratici.

Ultimo acquisto in ordine di tempo, quella Alexandria Ocasio-Cortez che, girate le spalle al povero Bernie Sanders (due volte vincitore alle precedenti primarie truccate poi dai grandi funzionari dei Dem), si è incaricata di rispolverare il vecchio “sogno americano” raccontando la propria parabola di ex barista ora approdata, finalmente, alla corte dei grandi notabili di partito.

Un discorso “urlato”, quello della Ocasio-Cortez, che denota la totale dissonanza cognitiva del “politico di turno” in una Chicago (soltanto per fare un esempio) con il record nazionale di homeless e con un tasso di povertà assoluta al 20,6% tra le minoranze etniche e al 23% tra i minorenni.

Lo scranno da futura senatrice è assicurato.

Aveva ragione Gore Vidal: gli Stati Uniti d’America sono un sistema monopartitico in cui ogni 4 anni si vota per il Partito Democratico-Repubblicano.

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