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12/06/2015

Oggi in Austria la riunione del Gruppo Bilderberg

Comincia oggi e terminerà il 14 giugno a Telfs-Buchen, nel lussuoso Interalpen Hotel Tirol, in Austria, il vertice del famigerato Gruppo Bilderberg, gioia e tormento di molti analisti seri e anche di altrettanti “gomblottisti”. Tra i partecipanti a questa riunione dell'esclusivo club delle èlite, della finanza e dei dirigenti di stato, si segnalano l’ex presidente della Commissione Europea Barroso, il primo ministro olandese Mark Rutte, l’attuale presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, il presidente austriaco Heinz Fischer, il premier finlandese Alexander Stubb. Tra i manager delle maggiori banche e multinazionali spiccano nomi come Michael O’Leary di Ryanair, Ana Botin di Santander, il presidente della Goldman Sachs Peter Sutherland, Paul Achleitner, il presidente del Consiglio del amministrazione della Deutsche Bank, Erich Hampel di Unicredit Austria. Ma ci sarà anche Benoit Coeuré, membro del board della Banca Centrale Europea. Non mancherà un veterano come Henry Kissinger.

Per l’Italia ci saranno dei membri consolidati del Bilderberg come l'ex premier Mario Monti e l'ex amministratore delegato di Telecom Franco Bernabé. Sempre tra gli italiani sono stati confermati la giornalista Lilli Gruber, che aveva esordito nel 2013, il presidente di Fiat John Elkann e Gianfelice Rocca, presidente del gruppo industriale Techint.

In totale al vertice e alle collaterali discussioni riservato ci saranno ben 140 banchieri, ex capi di Stato, manager ed economisti.
Secondo alcune indiscrezioni, l’agenda delle discussioni prevede temi come la Grecia e la crisi economica, la strategia europea, paesi e aree di crisi “calde” come Iran, Medioriente, Nato, Russia, terrorismo, Regno Unito – con il referendum sull'appartenenza all'Ue che potrebbe essere indetto già l'anno prossimo – e le elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Non mancherà la discussione sugli aspetti militari relativi a intelligenza artificiale, sicurezza informatica, armi chimiche.

Il gruppo Bilderberg, secondo alcuni analisti seri come Domenico Moro, “è  il luogo dove il capitale finanziario si incontra con la politica internazionale”, e infatti al suo interno troviamo finanzieri, proprietari e dirigenti di corporation, grandi manager privati e pubblici, uomini politici, accademici, giornalisti.
Ma sul Bilderberg, il cosiddetto filone complottista ha trovato spesso terreno fertile e il carattere degli incontri e la caratura dei partecipanti alimentano quasi obiettivamente ogni congettura. “Il problema è che questo tipo di approccio limita la comprensione della natura e del ruolo di organizzazioni come il Bilderberg e la Trilaterale. E, in definitiva, anche la consapevolezza della loro pericolosità, perché è facile derubricare le critiche a colore giornalistico o a fantasie di qualche inguaribile complottista”, sostiene Domenico Moro nel suo libro dedicato proprio al Gruppo Bilderberg.

Sulla funzione del Bilderberg di “facilitatore” nel controllo dei punti strategici del comando, è interessante il meccanismo descritto nel libro di Moro, ossia quello delle “porte girevoli”, per cui un ministro (o, nel caso degli USA, un segretario di Stato) si ritrova poi al vertice di una multinazionale, o magari ne aveva fatto parte prima, mentre grandi manager pubblici come Romano Prodi dopo aver portato avanti massicce privatizzazioni si ritrovano presidenti del Consiglio o ai vertici dell’Unione europea; o ancora uomini come Mario Draghi, che passano da presidente del Comitato economico e finanziario del Consiglio della UE a direttore generale del Ministero del Tesoro italiano, per poi diventare vicepresidente della Goldman-Sachs, dopo di che governatore della Banca d’Italia e infine presidente della Banca centrale europea. 

Insomma una vera e propria oligarchia esclusiva che occupa sistematicamente tutti i posti rilevanti nell’economia, nella politica e nella diplomazia internazionale e che quando si incontra in località esclusive e in riunioni riservate di certo non discute della fame nel mondo o del giro d'Italia di ciclismo.

Non siamo “gomblottisti”, ma quella che si riunisce a Telfs Buchen tra oggi e domenica è gente pericolosa e che ha responsabilità pesanti sul piano inclinato in cui hanno collocato l’umanità.

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