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13/02/2023

Cospito sacrificabile, epilogo ineluttabile

Moltissimi giornalisti in malafede hanno scritto o fatto servizi alla tv su Alfredo Cospito, mettendo in evidenza falsità o mezze verità distorte, in modo da generare nel popolino che guarda i “telegggionali” o legge certa merda stampata che Cospito sia un pericoloso stragista, alla guida di un vasto e sanguinario movimento eversivo.

Un lavoro sporco da leccaculo e servi del potere, che grida vendetta sulla loro supposta (absit iniuria verbis) qualifica di giornalisti.

Uno si chiede come dorma, certa gente, la notte: se non si facciano schifo da sola, la mattina, guardandosi nello specchio del bagno.

Ma, come in molti altri casi, la self deception, l’autoinganno di raccontarsi bugie a vicenda pensando sia quella la realtà, aiuta molto. Abituati a mentire sempre, anche sulla innocua notizia di cronaca, riesce loro più facile farlo quando si tratta di un marchettone ignobile, fatto per partecipare al coro salmodiante e ricevere l’usuale prebenda. Sono dei vigliacchi, viscidi vermi saprofiti.

Questa volta il loro schifo è ancora più grave, perché prende di mira uno che sta morendo dopo oltre 100 giorni di sciopero della fame.

Da l'altro ieri è in ospedale, le sue condizioni si sono aggravate.

È notizia di ieri che in Sicilia un ergastolano mafioso omicida, in permesso premio, uccide due donne. Alfredo Cospito anarchico, condannato a morte col 41bis, non ha mai ucciso nessuno: ha gambizzato un manager di Ansaldo, poi ha contribuito (pare) a far mettere due ordigni nei pressi di una caserma, rudimentali e inesplosi, che in ogni caso – contrariamente a quanto scrivono i giornalinisti di cui sopra – non poteva causare nessuna strage.

Per questo ha ricevuto condanne pesanti, che tralascio di discutere, ma non tali da fargli avere l’ergastolo, né MAI AL MONDO da giustificare il 41bis.

Cospito, che è sempre stato uno che non le manda a dire, ha dichiarato di recente una cosa ovvia, lui essendo un anarchico: non è coinvolto negli atti di protesta che altri hanno messo in atto, non dirige alcuna organizzazione di “lotta armata”, ha persino lucidamente affermato che la lotta dei compagni per assurdo rende più difficile il compito del suo avvocato.

Dire che Cospito è un “Grande Vecchio” e Capo dei Capi di “Anarchia nostra” ha la stessa fondatezza del numero del Male con Tognazzi capo delle BR: farebbe ridere, se non fosse in una lunga agonia come Bobby Sands e in immediato pericolo di morte.

Nordio, Meloni e gli altri esemplari da Bar di Guerre Stellari attualmente al potere, dicono che lo “Stato” non può “cedere al ricatto“. In realtà loro stessi, non lo Stato, sono sì sotto ricatto, loro: perché sono tenuti a reagire così, per non deludere la “maggioranza silenziosa” di fasci, reazionari, ignoranti che li ha eletti.

Lo Stato, anche la farsa di stato che sempre è uno stato capitalista, dovrebbe riconoscere il vulnus che questo trattamento ingiusto compie alla sua credibilità, e revocargli immediatamente il 41 bis, se non per giustizia, almeno per opportunità.

Invece i media servi stanno cercando di preparare il terreno, per quando Cospito morirà: faranno credere agli italiani che il Pericolo Pubblico Numero 1 è morto, ma “per sua volontà“, e che tutto sommato se lo meritava anche.

Penso che – rispetto al 1969 – lo squallore sia cresciuto, si veda qui in figura uno dei titoloni dei giornaloni sull’arresto della “belva umana” Pietro Valpreda.

Ma ora è peggio: Valpreda perlomeno non è stato suicidato in carcere, poi dopo 10 anni di galera, completamente innocente, è stato persino liberato. Qui invece come finirà?

Dall’ospedale di Milano dove Alfredo è in fin di vita, speriamo il meglio, ma temiamo il peggio.

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