Oggi la Cassazione dovrà discutere della richiesta della difesa di Alfredo Cospito di revoca del 41bis. Viene infatti discusso il ricorso presentato dall’avvocato Flavio Rossi Albertini contro il verdetto del Tribunale di Sorveglianza di Roma che nel dicembre del 2022 confermò la decisione ministeriale del 41 bis.
I giudici, che lo sciopero della fame di Cospito ha costretto ad anticipare la data dell’udienza viste le condizioni di salute precarie del detenuto, hanno davanti tre possibili decisioni: a) potrebbero accogliere il ricorso, e quindi a Cospito verrebbe tolto il regime ‘speciale’; b) potrebbero annullare con rinvio, cioè rimandare gli atti al Tribunale di Sorveglianza per una nuova valutazione, l’ipotesi più probabile anche perché a chiederla è stato il procuratore generale Pietro Gaeta; c) respingere il ricorso.
La decisione potrebbe arrivare già nella serata di domani.
La Corte d’Assise d’Appello di Torino, chiamata a valutare le responsabilità di Alfredo Cospito e di Anna Beniamino per l’attentato alla scuola carabinieri di Fossano, ha sollevato nei mesi scorsi una questione di legittimità costituzionale sulla legge ex Cirielli secondo la quale a un imputato recidivo pluriaggravato, come Cospito, non possono essere applicate le attenuanti generiche superiori alle aggravanti. Un tema molto tecnico ma dagli effetti importanti perché se la Consulta dovesse dichiarare incostituzionale la parte della legge impugnata, Alfredo Cospito eviterebbe l’ergastolo ostativo chiesto invece dalla Procura Generale per ‘strage politica’. Anche qui non è ancora stata indicata una data dai giudici costituzionali.
In primo grado, per le bombe di Fossano, che non hanno fatto vittime né feriti, Alfredo Cospito era stata condannato a 20 anni per ‘associazione con finalità di terrorismo’, poi la Cassazione ha riqualificato il reato in ‘strage politica’ e la Procura Generale, seguendo l’indicazione, ha chiesto l’ergastolo nella sua accezione più pesante.
Nei mesi scorsi ci sono poi stati due pareri non vincolanti sul 41 bis e non omogenei inviati al ministro della Giustizia Nordio che ha scelto di ribadire la misura scelta dall’ex ministra Cartabia: quello della Procura Generale di Torino che ha detto no alla revoca e uno della Direzione Nazionale Antimafia che invece aveva invitato il ministro a considerare l’ipotesi del carcere ad Alta Sicurezza, un po’ meno duro del 41 bis ma sufficiente, secondo questa interpretazione, a tagliare i legami con l’esterno del detenuto politico.
La richiesta di revoca del 41bis e dell’ergastolo ostativo per Cospito, ma non solo, è al centro di una vasta campagna di mobilitazione anche a livello internazionale. Gli anarchici e gli attivisti solidali con Alfredo Cospito hanno convocato per questa mattina una manifestazione davanti alla Corte di Cassazione in piazza Cavour.
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