Quindici persone, di cui 14 civili, sono state uccise questa mattina in un attacco delle forze aeree israeliane contro un edificio residenziale a Damasco. Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani, organizzazione con sede a Beirut.
Il ministero della Difesa siriano, in precedenza, aveva riportato un bilancio provvisorio di cinque vittime, “fra cui un militare”, e 15 feriti di cui “alcuni in condizioni critiche”. Secondo l’Osservatorio, l’attacco ha colpito un edificio vicino a un centro culturale iraniano, nel quartiere della capitale siriana di Kafr Sousa. I filmati pubblicati dai media statali siriani mostrano un edificio di dieci piani che è stato gravemente danneggiato durante l’attacco, schiacciando l’intera struttura sottostante.
È “l’attacco israeliano più mortale alla capitale siriana” sino a oggi, ha affermato Rami Abdel Rahman, direttore dell’Osservatorio. Secondo l’agenzia di stampa statale siriana “Sana”, diversi edifici sono stati danneggiati. Secondo il ministero della Difesa siriano, l’attacco è stato effettuato intorno alle 00:22 (le 22:22 in Italia) dalle alture del Golan e ha “preso di mira diverse aree di Damasco e dintorni, comprese alcuni quartieri residenziali”.
Al momento, come di consueto, non ci sono commenti da parte delle autorità israeliane in merito alle accuse provenienti dalla Siria. Secondo i media siriani, la contraerea di Damasco avrebbe intercettato la maggior parte dei missili lanciati sugli obiettivi. I caccia israeliani avrebbero preso di mira anche obiettivi militari vicino all’aeroporto internazionale di Damasco.
Il raid israeliano contro la Siria già duramente devastata dal terremoto, appare non solo una aggressione gratuita ma un vero e proprio spezzone incendiario lanciato sul Medio Oriente.
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