L’amministrazione USA ha avvertito privatamente la leadership dell’Ucraina che il conflitto in corso da quasi un anno è vicino a un punto critico, e che a Kiev resta poco tempo per convertire gli aiuti militari occidentali in progressi sul campo contro le forze russe. A scriverlo è il quotidiano statunitense “Washington Post”, secondo cui gli Stati Uniti temono che l’attuale livello di sostegno militare a Kiev non possa essere sostenuto ancora a lungo.
Secondo fonti dell’amministrazione presidenziale Usa, sentite dal WP, l’importanza cruciale dei prossimi mesi è stata comunicata “in termini perentori” al governo ucraino da diversi funzionari statunitensi, inclusi il vice consigliere per la sicurezza nazionale Jon Finer, la vice segretaria di Stato Wendy Sherman e il sottosegretario della Difesa Colin Kahl. Il presidente Biden ha recentemente ribadito la determinazione di Washington a sostenere Kiev “per tutto il tempo necessario”. Privatamente, però, diversi funzionari dell’amministrazione presidenziale riterrebbero che i pacchetti di aiuti militari recentemente approvati dal Congresso federale e dagli alleati degli Stati Uniti rappresentino la maggiore, e forse l’ultima possibilità di ribaltare davvero le dinamiche del conflitto sul campo di battaglia.
Secondo fonti dell’amministrazione presidenziale Usa, sentite dal WP, l’importanza cruciale dei prossimi mesi è stata comunicata “in termini perentori” al governo ucraino da diversi funzionari statunitensi, inclusi il vice consigliere per la sicurezza nazionale Jon Finer, la vice segretaria di Stato Wendy Sherman e il sottosegretario della Difesa Colin Kahl. Il presidente Biden ha recentemente ribadito la determinazione di Washington a sostenere Kiev “per tutto il tempo necessario”. Privatamente, però, diversi funzionari dell’amministrazione presidenziale riterrebbero che i pacchetti di aiuti militari recentemente approvati dal Congresso federale e dagli alleati degli Stati Uniti rappresentino la maggiore, e forse l’ultima possibilità di ribaltare davvero le dinamiche del conflitto sul campo di battaglia.
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L’ipoteca del clima sulle azioni militari
Interfax Ucraina riferisce che secondo i servizi di intelligence britannici il tempo continua a svolgere un ruolo significativo nel corso della guerra in Ucraina. “Con il terreno ghiacciato, nelle ultime settimane c’è stato probabilmente un piccolo cambiamento nelle condizioni di mobilità campestre nell’Ucraina orientale. L’8 febbraio 2023, le temperature superficiali erano intorno a 0 gradi; nella prossima settimana, le previsioni suggeriscono che la temperatura del suolo è probabile aumenti e lo scioglimento della neve deteriorino la mobilità in tutto il Donbas”. Allo stesso tempo, si nota che tra la metà e la fine di marzo molto probabilmente il territorio sarà estremamente fangoso e le condizioni ancora peggiori. “I comandanti di entrambe le parti cercheranno molto probabilmente di evitare di programmare grandi offensive in tali momenti. Tuttavia, le opportunità politiche o operative percepite possono prevalere su tali preoccupazioni, come dimostrato dalla Russia che ha lanciato la sua invasione alla fine di febbraio 2022”, ha affermato l’intelligence britannica.
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Le armi italiane distrutte in Ucraina
Il sito Oryxspioenkop.com censisce da mesi i mezzi militari delle forze in campo che risultano essere stati distrutti dall’inizio della guerra.
Questo elenco include solo i veicoli e le attrezzature distrutte di cui sono disponibili prove fotografiche o videografiche. Pertanto, la quantità di attrezzature distrutte è significativamente superiore a quella registrata. Molte delle voci elencate come “abbandonate” finiranno probabilmente per essere catturate o distrutte. Allo stesso modo, alcune delle attrezzature catturate potrebbero essere distrutte se non possono essere recuperate.
Nell’elenco ci sono anche le armi inviate dall’Italia.
Veicoli per il trasporto della fanteria
9 Iveco LMV: 8 distrutti, 1 danneggiato
3 Shield MLS: 1 distrutto, 2 danneggiati
Artiglieria trainata
2 FH-70 da 155 mm: 1 distrutto, 1 danneggiato
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Gli Usa non hanno abbastanza missili da inviare in Ucraina
L’amministrazione Biden, ha informato le autorità militari dell’Ucraina di non poter fornire missili a lungo raggio per i sistemi lanciarazzi multipli HIMARS, in quanto gli Usa dispongono di scorte insufficienti di quel tipo di munizioni. Lo riferisce il quotidiano “Politico”, che cita quattro fonti anonime della Difesa.
Durante un recente incontro al Pentagono, Washington avrebbe spiegato a Kiev che le scorte di missili ATACM (acronimo di “Army Tactical Missile Systems”) a disposizione delle forze armate Usa sono insufficienti alle loro stesse esigenze, e che trasferire i missili a Kiev danneggerebbe la prontezza al combattimento degli Stati Uniti nell’eventualità di un futuro conflitto. La fornitura di missili balistici all’Ucraina, che consentirebbero a Kiev di colpire obiettivi in Crimea e all’interno del territorio della Russia, è oggetto di discussioni sin dall’inizio del conflitto. Mosca ha avvertito più volte che fornendo all’Ucraina armi balistiche a lungo raggio la Nato attraverserebbe una “linea rossa”, confermando il suo coinvolgimento diretto nelle ostilità.
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Bakhmut sotto attacco
Secondo il think thank statunitense Institute for the Study of War le forze russe hanno continuato a fare guadagni tattici e hanno condotto attacchi di terra intorno a Bakhmut il 12 e 13 febbraio. Lo stato maggiore ucraino ha riferito che le truppe ucraine hanno respinto gli attacchi russi contro Bakhmut; a nord-est di Bakhmut vicino a Fedorivka (15 km a nord-est) e Vyimka (22 km a nord-est); a nord di Bakhmut vicino a Vasyukivka (12 km a nord); a sud-ovest di Bakhmut vicino a Klishchiivka (7 km a sud-ovest); e ad ovest di Bakhmut vicino a Ivanivske (5 km a ovest) e Chasiv Yar (10 km a ovest) il 12 e 13 febbraio.
Il 12 febbraio il portavoce del gruppo delle forze orientali ucraine, il colonnello Serhii Cherevaty, ha dichiarato che le forze russe e ucraine si sono impegnate in 19 scontri nel corso della giornata e che i combattimenti si sono verificati vicino a Fedorivka, Chasiv Yar e Ivanivske.
Il capo della compagnia di contractors russi Wagner Group Yevgeny Prigozhin ha affermato che le forze della Wagner hanno catturato Krasna Hora (4 km a nord di Bakhmut) il 12 febbraio, il che è confermato da filmati e immagini dei combattenti di Wagner Group all'interno della cittadina. Il Ministero della Difesa russo (MoD) ha confermato la cattura di Krasna Hora il 13 febbraio e ha dichiarato che “volontari dei distaccamenti d’assalto” hanno preso l’insediamento.
I blogger militari russi hanno affermato che le forze del Wagner Group stanno ora combattendo per Paraskoviivka (appena a nord di Krasna Hora e circa 5 km a nord di Bakhmut) ma che le forze ucraine mantengono il controllo dell’insediamento. Fonti russe hanno inoltre affermato il 12 e 13 febbraio che i combattimenti continuavano lungo l’autostrada T0504 Kostyantynivka-Chasiv Yar-Bakhmut e vicino all’autostrada E40 Bakhmut-Slovyansk. Fonti russe hanno ribadito che le forze russe non hanno ancora completato l’accerchiamento operativo di Bakhmut al 13 febbraio.
Le forze russe hanno condotto attacchi di terra lungo la periferia occidentale della città di Donetsk il 12 febbraio. Lo stato maggiore ucraino ha dichiarato che le truppe ucraine hanno respinto gli attacchi russi alla periferia nord-occidentale della città di Donetsk vicino a Pervomaiske e alla periferia sud-occidentale vicino a Pobieda e Marinka il 12 febbraio. Le forze russe hanno condotto un attacco di terra limitato nell’oblast di Donetsk occidentale il 12 febbraio. Lo stato maggiore ucraino ha riferito che le truppe ucraine hanno respinto un attacco russo vicino a Vuhledar (30 km a sud-ovest della città di Donetsk) il 12 febbraio e non hanno confermato alcun attacco di terra in quest’area il 12 febbraio.
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