L’11 ottobre prossimo la Corte di Cassazione di Parigi delibererà in merito alla vicenda di Vincenzo Vecchi, ex no global che prese parte alla manifestazione contro il G8 del 2001. Vecchi rischia 10 anni di carcere per il reato di “Devastazione e saccheggio”, per il quale è possibile arrestare i manifestanti per “concorso morale” e infliggere pene dagli 8 ai 15 anni di prigione.
Da nove anni Vecchi si trova in Francia, dove il reato ipotizzato dalla legislatura italiana non esiste. Tuttavia, il 14 luglio scorso la Corte di Giustizia Europea (CGUE) ha deliberato a favore della sua estradizione, sancendo la precedenza del Mandato d’Arresto Europeo (MAE) emesso dall’Italia rispetto all’applicazione della legislazione francese e, di fatto, rendendo concreto il rischio che Vecchi si ritrovi in Italia a scontare la pena.
Per questo motivo il comitato Soutien a Vincenzo Vecchi (Supporto a Vincenzo Vecchi) ha diffuso un appello per mantenere alta l’attenzione sui fatti.
Vecchi è uno dei 10 manifestanti puniti dalla legislazione italiana in maniera “esemplare” per aver preso parte alle manifestazioni di Genova del 2001, le quali portarono alla morte del manifestante Carlo Giuliani, al ferimento di centinaia di persone e ad una condanna ai danni di alcuni poliziotti per i reati di tortura emessa dalla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo nel 2015.
Per sfuggire alla condanna, Vecchi si recò in Francia. La Brigata Nazionale di Ricerca Fuggitivi francese lo arrestò nel 2019 a Rochefort-en-Terre, dove questi risiedeva da diversi anni, ma due Corti d’Appello – tanto quella di Rennes quanto quella di Angeres – ritennero vaghe le motivazioni del MAE emesso dall’Italia nel 2016, non trovando il reato previsto dall’Italia corrispondenza nel sistema giudiziario francese.
Il caso finì allora in Cassazione a Parigi, dove venne richiesto il parere della CGUE. Questo arriverà il 14 luglio 2022: il MAE italiano ha la precedenza sulle decisioni dei singoli tribunali francesi. Di fatto, le decisioni delle Corti d’Appello di Rennes e Angeres vengono ignorate del tutto: la CGUE sembra infatti stabilire così il carattere prioritario del diritto alla sovranità dei singoli Stati anche al di fuori dei propri confini.
La decisione della CGUE risulta controversa anche perché destinata a fare giurisprudenza: di fatto, costituisce un pericoloso precedente per casi simili che potrebbero presentarsi in futuro.
La battuta, probabilmente finale, del caso di Vecchi si giocherà l’11 ottobre prossimo a Parigi: per quest’occasione il comitato Supporto a Vincenzo Vecchi ha organizzato una mobilitazione per opporsi all’estradizione, invitando i sostenitori a ritrovarsi di fronte alla Corte d’Appello parigina il giorno del processo.
Fonte
Nessun commento:
Posta un commento