Diverse centinaia di persone hanno manifestato pacificamente domenica nelle strade della capitale nigeriana Niamey, per protestare contro la presenza dell’operazione militare francese Barkhane.
Al grido di “Barkhane out”, “Abbasso la Francia”, “Viva Putin e la Russia” – come riporta il corrispondente locale della France Press – i manifestanti hanno attraversato alcune strade della capitale prima di tenere un incontro davanti alla sede dell’Assemblea nazionale. Alcuni manifestanti portavano bandiere russe e alzavano cartelli ostili alla Francia e a Barkhane.
Alcuni dei cartelli recitano “Vattene dall’esercito criminale francese” o “L’esercito coloniale Barkhane deve andare via” in questa manifestazione autorizzata dalle autorità municipali di Niamey.
Circa 3.000 soldati francesi sono ancora schierati nel Sahel – compreso il Niger, uno dei principali alleati di Parigi – dopo il ritiro totale dal Mali.
Ad aprile, i deputati del Niger avevano ampiamente votato a favore di un testo che autorizzasse lo spiegamento di forze straniere sul territorio, francesi comprese, per combattere i jihadisti.
“Ci sono slogan antifrancesi perché chiediamo l’immediata partenza della forza Barkhane in Niger, che sta alienando la nostra sovranità e destabilizzando il Sahel”, ha detto all’AFP Seydou Abdoulaye, il coordinatore del Movimento M62, che ha organizzato la manifestazione.
Indossando una maglietta con l’immagine dell’ex presidente rivoluzionario del Burkina Faso Thomas Sankara, ha accusato l’ex potenza coloniale di “sostegno attivo” ai “jihadisti che hanno diffuso il terrorismo dal Mali”, che confina con Niger e Burkina Faso.
Negli ultimi mesi nel Sahel si sono svolte diverse manifestazioni antifrancesi, in particolare alla fine di novembre 2021 quando un convoglio militare Barkhane è stato bloccato e preso a sassate in Burkina Faso e poi in Niger.
Tre manifestanti sono stati uccisi a Téra, nel Niger occidentale, in sparatorie attribuite dal governo nigeriano alle sue forze o alle forze francesi.
La manifestazione di domenica aveva anche lo scopo di protestare contro il costo della vita in Niger, dove un recente aumento del prezzo del gasolio ha rapidamente influito sul prezzo di alcune materie prime. Secondo i leader dell’M62, un’altra manifestazione si è svolta domenica a Dosso, una cittadina nel sud-ovest del Niger.
Il Niger subisce attacchi regolari e mortali da parte di gruppi jihadisti legati ad al-Qaeda e al gruppo dello Stato Islamico nel Sahel a ovest e da parte di Boko Haram e del gruppo dello Stato Islamico in Africa occidentale (Iswap) a sud-est.
Il Paese ospita da anni diverse basi militari straniere, comprese basi francesi, statunitensi, italiane, tedesche ecc. ufficialmente impegnate nella contrasto ai jihadisti nel Sahel. Più realisticamente il Niger possiede risorse come uranio e terre rare, ragione per cui i contingenti militari europei e Usa sono presenti nel paese.
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