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22/04/2024

È boom di spese militari nel mondo

Si riarmano i paesi della NATO ma si riarmano anche i paesi aderenti ai BRICS con una spirale crescente che non vede controtendenze, anzi.

Nel 2023 le spese militari a livello globale hanno raggiunto il livello record di 2.440 miliardi di dollari. È quanto emerge dal rapporto dell’Istituto internazionale di ricerche sulla pace di Stoccolmma a Sipri, secondo cui l’incremento delle spese militari del 6,8 per cento su base annua è stato il più alto dal 2009, spingendo la spesa complessiva al livello più alto registrato dal Sipri nei suoi sessanta anni di storia.

Per la prima volta gli analisti del centro ricerche svedese hanno registrato un aumento delle spese militari in tutte e cinque le regioni geografiche: Africa, Europa, Medio Oriente, Asia, Oceania e Americhe.

Nel 2023 i 31 membri della NATO rappresentavano 1.341 miliardi di dollari, pari al 55% della spesa militare mondiale. La spesa militare degli Stati Uniti è aumentata del 2,3% per raggiungere i 916 miliardi di dollari nel 2023, pari al 68% della spesa militare totale della NATO.

Nel 2023 la maggior parte dei membri europei della NATO ha aumentato le proprie spese militari. La loro quota complessiva sul totale NATO è stata del 28%, la più alta in un decennio. Il restante 4% proveniva dal Canada e dalla Turchia.

I due Paesi ad aver speso di più sono Stati Uniti e Cina che rappresentano, rispettivamente, il 37 e il 12 per cento della quota complessiva – metà della spesa globale – con aumenti del 2,3 e del 6 per cento rispetto all’anno precedente.

Il governo degli Stati Uniti ha speso 916 miliardi in materia militari, il 9,4 per cento in più in “ricerca, sviluppo, test e valutazione” rispetto agli 841 del 2022, nel tentativo di tutelare la supremazia del Paese nell’ambito della tecnologia militare.

La Cina, invece, ha stanziato una quota di 296 miliardi di dollari nel 2023 per le spese militari, un dato che conferma una tendenza in atto.

Seguono nella classifica curata dal Sipri, Russia, India, Arabia Saudita, Israele, con un aumento del 7,9 per cento su base annua.

La spesa militare della Russia nel 2023, dopo un anno di guerra su vasta scala con l’Ucraina, è stata superiore del 24 per cento rispetto al 2022. Con una spesa pari al 5,9 per cento del Pil, equivalente al 16 per cento della spesa totale del governo russo, il 2023 ha segnato i livelli più alti registrati dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica.

In un contesto di crescenti tensioni con Cina e Pakistan, la spesa indiana per la Difesa è aumentata del 4,2 per cento rispetto al 2022 con un aumento del personale e dei costi operativi.

L’aumento della spesa dell’Arabia Saudita è stato del 4,3 per cento, pari a circa 75,8 miliardi di dollari, equivalenti al 7,1 per cento del Pil: secondo il Sipri questo dato è stato alimentato dall’aumento della domanda di petrolio non russo e dal rincaro dei prezzi del petrolio dopo l’invasione dell’Ucraina.

La spesa militare di Israele, seconda dietro l’Arabia Saudita nella regione del Medio Oriente, è cresciuta del 24 per cento raggiungendo i 27,5 miliardi di dollari, trainata principalmente dall’offensiva a Gaza. Il suo principale rivale regionale, l’Iran è stato il quarto Paese per spesa militare in Medio Oriente, ma con una crescita marginale (+0,6 per cento), che ha portato il totale a 10,3 miliardi di dollari, due volte e mezzo in meno di Israele,

Nel 2023 l’Ucraina è diventata l’ottavo Paese per spesa militare a livello mondiale, con un aumento annuo del 51 per cento che ha portato il Paese invaso dalla Russia a raggiungere una quota di 64,8 miliardi di dollari, cifra comunque equivalente solo al 59 per cento della spesa militare russa dello scorso anno.

In Africa il più marcato aumento in termini percentuali della spesa militare nel 2023 è stato registrato dalla Repubblica Democratica del Congo (+105 per cento), seguita dal Sud Sudan (+78 per cento).

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