di Francesco Dall'Aglio
Ho aspettato un po' prima di scrivere qualcosa sull'attacco israeliano all'Iran, perché volevo qualche informazione più certa. Informazioni certe ovviamente non ne avremo (così come continuiamo a non averne sull'attacco iraniano a Israele) e ufficialmente Israele non ha rivendicato l'attacco, ma almeno le versioni si sono stabilizzate.
A quanto si è capito, l'aviazione israeliana ha effettuato un "attacco limitato", come lo descrivono i media statunitensi (qui la diretta della ABC, potreste dover cercare la notizia se la mettono più in basso) alla base di Isfahan: dopo un lancio di droni per saturare le difese antiaeree, che secondo le fonti iraniane sono stati tutti abbattuti senza problemi, sono stati lanciati tre missili.
È stato fatto apposta, per minimizzare la possibilità di fare danni seri ma per dare comunque un avvertimento, ovvero che la prossima volta i missili potrebbero essere "veri"? Oppure qualcosa è andato storto, i missili non sono arrivati sui bersagli impegnando le difese antiaeree, e quindi la fase due, ovvero il lancio dei missili "veri", non è partita? (Se proprio dovessi scommettere qualcosa, direi la prima di queste due possibilità. Ma non amo scommettere).
Ad ogni modo l'onore è salvo, come si suol dire. Così come aveva fatto l'Iran, Israele ha dimostrato di sapere cosa colpire sul territorio nemico e di avere la possibilità di farlo; e ha anche lanciato un messaggio politico dimostrando di potere utilizzare lo spazio aereo dei vicini, cosa che l'Iran non può invece fare (o può fare in maniera molto più limitata e complessa). L'Iran ha annunciato che non risponderà, entrambi hanno (pare, e speriamo) messo in atto strategie per de-escalare, e tutto quindi è tornato come prima.
In realtà non proprio tutto, e non proprio come prima. Entrambi i contendenti hanno chiarito che hanno i mezzi, e soprattutto la volontà politica, per colpire l'avversario sul suo territorio. Bisogna vedere se e quando vorranno farlo.
Qui le cose si fanno un po' più oscure. I missili non hanno fatto danni, ma in realtà non è nemmeno chiaro se ci siano arrivati, ad Isfahan, e se fossero missili veri o solo decoy: perché in Iraq, tra Latifiyah e Aziziyah, cioè a un centinaio di chilometri dal confine iraiano e a più di 550 da Isfahan, sono stati ritrovati i resti di due "Blue Sparrow" inerti, ossia senza testata, che l'aviazione israeliana utilizza come bersagli per le esercitazioni. Abbiamo già visto anche in Ucraina i russi utilizzare missili inerti per aprire le difese antiaeree e far poi arrivare i missili "veri", ma qui il secondo lancio non c'è stato.
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