Un ambulante muore a Roma, inseguito dai vigili urbani. La polizia manganella i suoi amici che protestavano in lacrime. Cronaca a parte, cosa sta succedendo? Intervista realizzata da Radio Città Aperta.
Ne parliamo con Aboubakar Soumahoro, esecutivo Usb. Ciao Abou
Buongiorno a voi e a tutti gli ascoltatori...
Ieri hai raggiunto in fretta il luogo dove è morto – o è stato ucciso – aspettiamo la verifica, Niang Maquette. Un commento politico su quello che è avvenuto, in relazione naturalmente anche agli effetti del decreto Minniti... è questa forse la questione rilevante di queste tragedia, no?
E’ chiaro che quanto è accaduto si verifica all’interno di questo clima generale di caccia alle streghe: quindi il decreto Minniti, ma anche certe dichiarazioni da parte di chi, pur di raccattare qualche manciata di voti, è pronto a dare l’assalto al corpo dei migranti. In questo caso abbiamo qui una persona che andava a cercarsi il pane quotidiano... Come dicevi prima, sarà la magistratura a stabilire, però Niang non c’è più.
No, purtroppo no. Questo è la conseguenza tragica, e tra l’altro immediata, perché in una delle prime applicazioni di questo decreto già ci scappa il morto. Questo vuol dire che è un decreto pericoloso, perché lascia grandi spazi – a nostra impressione – a interventi assolutamente anche violenti da parte di forze che non dovrebbero farlo... Perché – ricordiamo – ad intervenire è stata la polizia locale, quella che un tempo faceva le multe e gestiva il traffico. Anche questo Abou è un aspetto importante da sottolineare.
Quello che vogliamo sottolineare è che – dalle testimonianze che abbiamo raccolto tra i venditori ambulanti – queste squadre di vigili, le loro modalità di intervento, esistevano ancora prima dell’entrata in vigore del decreto Minniti; con l’entrata in vigore del decreto Minniti, si muovono probabilmente all’interno di un quadro di una legittimazione generale e generalizzata... Questo è quello che stiamo denunciando. I lavoratori stanno cercando di attirare l’attenzione su questo aspetto. Le squadre organizzate dei vigili che vanno alla caccia dei venditori ambulanti sono una situazione nota, quotidiana. Con il clima creatosi attorno al decreto Minniti, e che il decreto è andato a legittimare, è chiaro che tutto diventa lecito. Tutto diventa normale...
Molto chiaro... Per la cronaca tu ieri ti sei recato poi al comando dei vigili urbani, giusto? Che tipo di impressione hai raccolto lì, che tipo di reazione hai intercettato da parte di coloro che in qualche modo sono accusati – da una parte di testimoni – di aver contribuito alla morte di Niang?
Loro dicono che stanno cercando di raccogliere informazioni al fine di... Non ho capito bene che finalità abbia questa raccolta di informazioni. E’ chiaro che poi dopo la nostra versione dei fatti, sarà comunque portata avanti da parte dei familiari, degli amici di Niang che erano al lavoro con lui... I vigili sicuramente, come si è visto anche in queste ore, dai comunicati che hanno diramato, sostengono che non c’è stato nessun inseguimento... E’ una cosa comunque strana. Uno va a lavorare, un venditore ambulante, si alza, si mette a correre, poi cade e muore da solo... Ma dove stiamo?
E’ molto strano...
Anche alle Olimpiadi c’è qualcuno che dà comunque il via libera.
Certo...
E pure qui non stiamo parlando di Olimpiadi, perché qui si sta cercando di banalizzare quanto è accaduto.
Noi lo conosciamo questo sistema, Abou... Ci è capitato tante volte, in casi anche mediaticamente rilevanti, di sentir parlare di morti che poi diventano omicidi. Che ne so, Stefano Cucchi che muore di fame e di inedia, per esempio. Detto questo... Avrai sicuramente parlato con i colleghi di Niang, i familiari, gli amici... Che tipo di risposta ci sarà dalla comunità, in questi giorni? Ieri c’è stata una protesta, che tra l’altro è stata anche repressa...
C’è molta indignazione, c’è molta rabbia, e allo stesso momento saranno messe in campo le dovute iniziative. Noi come Usb abbiamo da subito non solo espresso la nostra solidarietà e vicinanza ai familiari, agli amici; abbiamo da subito messo a disposizione il nostro ufficio legale, per qualsiasi tipo di sostegno. Dall’altra parte, le decisioni rispetto ad una iniziativa di piazza sarà presa dai lavoratori stessi, dai familiari, e troveranno nell’Usb e anche nelle altre associazioni che si stanno muovendo, come la Coalizione Internazionale dei Sans Papiers... Troveranno comunque la massima disponibilità a sostenere, ad accompagnare le loro scelte, le loro decisioni. Comunque la piazza si farà sentire. Quando e a che ora è decisione che spetta ai familiari e agli amici.
Un’ultima battuta, poi ti lasciamo al tuo lavoro. Secondo te il decreto Minniti introduce un po’ di confusione rispetto al ruolo del Comune, in questi casi? La polizia locale è un corpo che dipende dal comune di Roma, in fondo... Secondo te, anche come impressione personale, quanto erano informati di questa operazione il Comune di Roma, il sindaco, la giunta, il consiglio? Nel caso di Milano, della stazione centrale, abbiamo visto come il sindaco si sia dichiarato perplesso, almeno a parole, sulla paternità dell’operazione che il decreto Minniti attribuisce anche al Comune...
Vogliamo dire... Ma non è sotto questa stessa amministrazione che, mesi fa, c’era un assessore del Comune di Roma che faceva da capobanda ad una squadra di vigili dando la caccia agli ambulanti? O magari ci siamo dimenticati? E’ successo mesi fa. E’ lo stesso assessore che è ancora in carica. E la stessa amministrazione, non è cambiata. E’ una cosa nota, che esiste... Gli ambulanti ci dicono che queste squadre gli danno la caccia ormai da mesi, da anni. E poi dopo abbiamo il decreto Minniti. Mettendo insieme questi due dispositivi, o modalità di azione o, comunque, questa condivisione dell’impianto della “caccia al diverso”, della stigmatizzazione del lavoratore, o comunque andare a stigmatizzare il colore della pelle, la provenienza geografica... è una modalità che noi denunciamo. Ed è quello che gli ambulanti dicono di vivere ogni giorno.
Molto chiaro. Grazie Abou, magari ci sentiamo nei prossimi giorni per commentare gli sviluppi della vicenda. Grazie per la tua disponibilità.
Anche nelle prossime ore...
Anche nelle prossime ore. Magari ti disturberemo anche nel pomeriggio per capire un attimo quello che sta succedendo. Grazie...
Grazie a voi.
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