Circolano in queste ore notizie confuse
circa il fatto che anche l’ultimo emendamento alla mini finanziaria
finalizzato a destinare alla ricerca pubblica il “tesoretto” di IIT
(oltre 400 milioni di euro) sarà ritirato dal suo proponente (Repubblica Genova: IIT, l’emndamento sparisce. No, ritorna).
«Mi ha garantito che non appena riprenderanno i lavori della commissione Bilancio ritirerà l’emendamento»
scrive Repubblica Genova, citando una deputata, senza però intervistare
il diretto interessato. Come escludere che siano voci sparse ad arte
per indebolire la posizione di chi, proprio in queste cruciali ore, si
sta impegnando in commissione Bilancio alla Camera perchè l’emendamento
passi?
Vogliamo ricordare che, come
testimoniato sia da numerose interrogazioni parlamentari pregresse sia
dalle pagine di ROARS, la richiesta della restituzione di fondi
inutilizzati di così ampia entità è un atto di giustizia richiesto da
un’ampia comunità.
In merito, qui
sono state raccolte oltre 5000 firme perchè quei soldi tornino alla
ricerca pubblica, invece di giacere in Banca d’Italia (o peggio, come
sembra circolare nelle ultime ore, se ne pianifichi la spesa da parte di
IIT per fantomatici nuovi centri di ricerca).
Vale la pure la pena di ricordare che anche dall’Accademia dei Lincei, aveva sollecitato “una
valutazione straordinaria a tutto tondo per giudicare l’efficacia del
modello di organizzazione dell’IIT come modello per sviluppare la
ricerca italiana”.
Infine, è opportuno sottolineare come
IIT (che continuerebbe sempre ad ottenere i suoi quasi 100 milioni
annui) non sia affatto in pericolo: al contrario della ricerca pubblica,
cui quei 400 e passa milioni potrebbero restituire un po’ di ossigeno e
dignità.
Sarebbe bene che chi siede in Parlamento
sia consapevole della posta in gioco e dell’opinione della comunità
scientifica italiana.
Continua la maretta intorno a IIT e la gestione dei fondi.
Così a naso direi che non se ne esce anche perché la critica resta troppo interna a dinamiche tecniche che la visione politica della cosa la lambisce appena.
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