Una calma piena di tensione è stata ristabilita nelle strade di Colombo, la Capitale dello Sri Lanka, dopo che proteste popolari fortissime hanno portato il presidente Gotabaya Rajapaksa e il primo ministro Ranil Wickremesinghe ad annunciare le proprie dimissioni.
I manifestanti continuano comunque a mantenere un presidio nella residenza del capo dello Stato, costretto alla fuga. È andata peggio al capo del governo, che pur dopo aver accettato di farsi da parte ha visto la propria abitazione data alle fiamme dalla folla. Le dimissioni di Rajapaksa, annunciate dal presidente del parlamento Mahinda Abeywardana in un discorso trasmesso dalla televisione nazionale, saranno formalizzate mercoledì 13 luglio.
Anche il Primo ministro dello Sri Lanka Ranil Wickremesinghe infatti si dimetterà e farà posto a un governo di tutti i partiti. È la prima conseguenza dell’assalto alla residenza del presidente Gotabaya Rajapaksa che le forze di polizia non sono riuscite a fermare neppure con i gas lacrimogeni.
Il principale ospedale di Colombo ha detto che 105 persone sono state ricoverate sabato e che 55 sono rimaste in cura fino a domenica. I feriti includono sette giornalisti.
Il governo dello Sri Lanka è impossibilitato a pagare il suo debito estero di 51 miliardi di dollari e sta cercando un accordo di salvataggio con il Fondo monetario internazionale.
Il FMI ha affermato domenica di sperare in “una risoluzione della situazione attuale che consentirà la ripresa del nostro dialogo”.
Lo Sri Lanka ha quasi esaurito le sue già scarse forniture di benzina e sabato le persone impossibilitate a recarsi nella capitale hanno organizzato proteste in altre città dell’isola.
I manifestanti avevano già mantenuto un campeggio di protesta durato mesi fuori dall’ufficio di Rajapaksa chiedendo le sue dimissioni.
Il campeggio lo scorso maggio è stato teatro di scontri, quando una banda di lealisti di Rajapaksa ha attaccato i manifestanti antigovernativi.
I partiti di opposizione, durante un incontro convocato dal presidente del Parlamento, avevano richiesto le dimissioni del primo ministro e del presidente Gotabaya Rajapaksa per la cattiva gestione della crisi economica che ha colpito lo Sri Lanka.
Al momento non si sa dove si trovi il presidente Gotabaya Rajapaksa, che secondo fonti qualificate è stato portato via già venerdì, prima delle proteste oceaniche per chiedere le sue dimissioni, con i manifestanti che hanno occupato sia l’ufficio, sia la residenza ufficiale.
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