di Francesco Dall'Aglio
Che la guerra sia una gran partita di giro in cui qualcuno (parecchi) ci guadagna, non penso ci sia bisogno di ribadirlo; così come non penso ci sia bisogno di ribadire che, al di là delle prese di posizione a uso dei media, non c’è amicizia tra stati ma solo affari. Questo si estende anche all’Ucraina.
Chi si è esposto maggiormente, sia dal punto di vista diplomatico che da quello dell’invio di aiuti, non lo ha fatto gratis e passerà all’incasso, prima e dopo la conclusione del conflitto.
La Polonia è uno di questi paesi. Stamattina il Ministro della Difesa polacco, Mateusz Morawiecki, ha annunciato con un tweet che le FFAA ucraine hanno commissionato 100 trasporto truppe KTO “Rosomak”, un veicolo che è polacco per modo di dire, visto che è la versione su licenza del “Patria” finlandese, che ha venduto parecchio sia in Europa (è utilizzato dalle FFAA svedesi, slovacche, croate e in futuro molto probabilmente anche bulgare, oltre ovviamente a quelle finlandesi e a quelle polacche che, appunto, se lo producono su licenza) e fuori (Sudafrica, Emirati Arabi Uniti e Giappone).
Il mezzo è prodotto dal 2002: non è male, si è comportato decentemente in Afghanistan, ma sicuramente non c’erano progetti per estenderne la produzione. Soldi trovati a terra, come si dice dalle mie parti – ed è interessante che l’Ucraina abbia deciso di acquistarli dalla Polonia e non dalla Finlandia, che resta la titolare della licenza: ma appunto, la Polonia ha dato di più ed è giusto che riceva.
I fondi per l’acquisto non sono ucraini, ovviamente, ma non meglio specificati “fondi UE e USA”, stando a quanto scritto dal ministro – soldi dei contribuenti, insomma.
Del resto sono ben spesi, c’è qualcosina per tutti: la mitragliatrice in dotazione ai mezzi è la UKM-2000 prodotta dalla Zakłady Mechaniczne Tarnów, sempre polacca, il lancia-fumogeni è della Zakłady Metalowe Dezamet S.A., sempre polacca, mentre il cannoncino automatico da 30 mm Mk44 Bushmaster II è prodotto dalla statunitense Northrop Grumman che non credo abbia bisogno di presentazioni.
E c’è qualcosa anche per noi, anzi più di qualcosa: la torretta che ospita le armi è la Hitfist della Oto Melara, guardate quanto è bella (non scherzo, è bella veramente).
La Hifist non è presente sui “Patria”, che montano una torretta prodotta in Norvegia: ma la Norvegia è cattiva e non ha mandato nulla, quindi nulla deve ricevere.
Noi invece siamo buoni, anche se non quanto la Polonia, poi Oto Melara è una delle compagnie di Leonardo S.p.A. per la quale il Ministro Crosetto ha fatto per anni il senior advisor, non scherziamo. Queste sono le vere eccellenze italiane, altro che la chianina e i pomodorini del piennolo.
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