Le autorità libiche hanno rilasciato Saadi Gheddafi, il terzo figlio del leader libico violentemente deposto nel 2011 dagli jihadisti e dai bombardamenti dei paesi Nato. Una fonte del ministero della Giustizia libico ha confermato lunedì ad “Agenzia Nova” che il terzo figlio del defunto colonnello Muhammar Gheddafi è stato scarcerato.
Il primo ministro del Governo di unità nazionale (Gun) della Libia, Abdulhamid Dabaiba, ha confermato la liberazione di Saadi Gheddafi, dopo la sua assoluzione da parte della Procura.
In un post sul suo account Twitter, il primo ministro libico ha attribuito questo rilascio “al raggiungimento della giustizia, della riconciliazione e delle forze dell’ordine”.
Abdulhamid Dabaiba ha dichiarato che: “Non possiamo andare avanti senza raggiungere la riconciliazione o costruite lo Stato senza ottenere giustizia, attuare la legge, rispettare il principio di separazione dei poteri e seguire procedure e sentenze giudiziarie. Su queste basi, oggi è stato rilasciato il cittadino Saadi Gheddafi, in attuazione del rilascio emesso nei suoi confronti dalla Procura”.
“Agenzia Nova” ha appreso che l’ex ministro dell’Interno del precedente Governo di accordo nazionale, Fathi Bashagha, aveva già chiesto il rilascio di Saadi Gheddafi in una corrispondenza datata 16 febbraio 2021, a seguito di un incontro avvenuto con la potente tribù Qadhadhfi a cui apparteneva il leader libico e i suoi figli.
Quell’incontro, spiegano fonti libiche, aveva sancito un accordo politico tra la tribù Gheddafi e le milizie della “città-Stato” di Misurata. Ora, l’esecutivo guidato da Dabaiba ha spiegato in una nota che la liberazione di Saadi Gheddafi è stata effettuata “in collaborazione con la Procura e l’Agenzia di deterrenza per combattere il terrorismo e la criminalità organizzata”.
Saadi Gheddafi è stato liberato dopo un verdetto di assoluzione emesso per carenza di prove. La fonte libica ha aggiunto che Saadi Gheddafi si trasferirà in Turchia, dove ha presentato domanda di asilo politico.
Il figlio del leader libico era stato arrestato con l’accusa di aver partecipato alla repressione delle proteste nel 2011 e in relazione all’omicidio di Bashir al Riyani, calciatore del club Al Ittihad, nel 2005. Gheddafi era stato consegnato alle autorità libiche nel 2014 dal Niger, dove era fuggito dopo la caduta di Tripoli durante il colpo di stato del 17 febbraio.
Nell’estate del 2015 alcuni video pubblicati sul web mostravano i funzionari della sicurezza di Tripoli mentre torturavano e minacciavano Saadi Gheddafi nel tentativo di estorcergli una confessione.
Recentemente, Saif al Islam, figlio secondogenito dell’ex leader libico Muammar Gheddafi, ha annunciato l’intenzione di candidarsi ufficialmente alle elezioni presidenziali previste in Libia alla fine di quest’anno.
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