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14/09/2021

Transizione ecologica? No stangata su gas ed elettricità e soldi alle imprese

Quello che il ministro alla Transizione ecologica Cingolani ha affermato ad un convegno della Cgil a Genova è degno di nota, anzi di rabbia, soprattutto perché stiamo parlando di una stangata di aumenti delle tariffe di gas ed elettricità del 30 e del 20% prevista per il prossimo 1 ottobre.

“Lo scorso trimestre la bolletta elettrica è aumentata del 20%, il prossimo trimestre aumenta del 40%” ha annunciato il ministro Cingolani, che ha anche la responsabilità sul dossier energetico, mettendoci del suo sulla proporzione degli aumenti tariffari.

Cingolani giustifica la stangata sulle tariffe di gas ed elettricità sostenendo che questo: “Succede perché il prezzo del gas a livello internazionale aumenta, succede perché aumenta anche il prezzo della CO2 prodotta“. Cioè questa volta non c’entrano tanto i prezzi delle materie prime come petrolio o gas ma l’inquinamento e le misure antinquinamento.

La ricetta proposta dal ministro Cingolani è decisamente curiosa, spudorata ed emblematica della visione apertamente filo-padronale che ispira il ministro e il governo.

Secondo Cingolani la strada più semplice è quella di usare i soldi del sistema europeo Ets, ma con un singolare giro contabile che porta soldi alle aziende e li toglie alle famiglie. In pratica, i soldi sborsati dalle aziende energetiche come tassa per emettere CO2 – e che dentro questo schema arbitrario fanno aumentare le bollette per il consumatore – andrebbero restituiti alle stesse aziende, per “contenere gli aumenti” delle stesse bollette. Una partita di giro che porta i soldi sempre nello stesso posto.

In serata il ministro è dovuto intervenire di nuovo per metterci una pezza, assicurando che “Il governo è fortemente impegnato per la mitigazione dei costi delle bollette dovuti a queste congiunture internazionali e per fare in modo che la transizione verso le energie più sostenibili sia rapida e non penalizzi le famiglie“.

Nonostante la pandemia, le aziende sono tornate a lavorare a pieno regime e la domanda di energia si è indubbiamente impennata, ma fin qui siamo nel quadro del contestabilissimo, ma conosciuto, schema della domanda e dell’offerta.

Ma adesso è stata introdotta – arbitrariamente – un’altra variabile oltre i prezzi internazionali delle materie prime e la legge della domanda e dell’offerta, e cioè l’aumento del prezzo della CO2 legato alla necessità di de-carbonizzare l’economia, per combattere la crisi climatica.

Le aziende che producono anidride carbonica (il principale gas serra), fra le quali quelle energetiche, nella Ue devono pagare per questo, comprando quote di emissioni nel sistema europeo Ets. Il prezzo di queste quote viene aumentato gradualmente, per spingere le aziende a decarbonizzare.

Ma questo porta anche a un aumento dei costi di produzione, e quindi delle tariffe in bolletta. In Italia, i prezzi del metano e della corrente sul mercato tutelato sono fissati all’inizio di ogni trimestre da Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente.

Nel terzo trimestre del 2021, che è iniziato il primo luglio, il costo dell’elettricità era già aumentato del 9,9%, e quello del gas del 15,3% ma la bolletta elettrica sarebbe salita addirittura del 20%, se il governo non fosse intervenuto per calmierarla.

In pratica, aveva usato 1,2 miliardi ricavati dalla vendita di quote di emissioni nel sistema Ets per abbassare la stangata per i cittadini. Ora, per il quarto trimestre, che comincia il primo ottobre, l’Arera deve di nuovo aggiornare le tariffe. Solo che il prezzo del gas e le tariffe del carbonio sono salite ancora dal primo luglio.

Si ha la netta impressione che la cosiddetta “transizione ecologica” che hanno in mente il governo e il ministro Cingolani sia una partita che deve favorire le imprese, con i costi che andranno scaricati soprattutto sulle famiglie, mentre i profitti vengono tutelati e veicolati verso le imprese private.

“A pensar male si fa peccato”, diceva un vecchio belzebù, ma se parole e i fatti hanno un senso la direzione di marcia sembra piuttosto evidente.

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