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08/09/2022

Il surplus cinese di agosto e il destino sempre più buio dell’Europa

Domani dovrebbe uscire il dato del commercio estero cinese riferito al mese di agosto. Da tenere a bada il numero del surplus. In base a questo, continuerà la politica monetaria e fiscale espansiva cinese.

Il mega surplus commerciale da gennaio a luglio ha fatto aumentare il surplus delle partite correnti, che la Cina, a partire dal 2012, aveva fatto fortemente diminuire, portandolo da 10 a 1, con beneficio di tutto il mercato mondiale.

Ne sanno qualcosa gli esportatori italiani negli ultimi anni, in particolare della moda in generale. Ora è aumentato. Nuovamente lo faranno diminuire, per il benessere interno con altrettanto beneficio, se così si può parlare, visto l’inferno in cui ci siamo cacciati, mondiale.

La leva del surplus delle partite correnti serve alla Cina per politiche fiscali espansive. In Europa, negli ultimi 20 anni, la leva del surplus delle partite correnti è servita alla carta finanziaria di Wall Street e City, rimanendo al contrario l’austerità per le popolazioni.

Ora il surplus europeo è svanito a seguito della guerra, e una parte della carta finanziaria pure. Grandi geni, non c’è che dire. Una banda di matti. Rimane come causa per capire la classe dirigente europea l’ignoranza. Gli economisti di un tempo leggevano Leopardi, Dante, Moliere, Pirandello.

Questi non fanno altro che pagarsi a convegni inutili, rilasciare interviste di un ovvio allucinante e andare da 30 anni a Cernobbio a parlare con altrettanto idioti. Gesù Cristo dà il pane a chi non ha i denti, si dice a Crotone.

Se il surplus commerciale cinese nei primi 7 mesi è a livelli record, aumentando di converso il surplus delle partite correnti, è dovuto principalmente al differenziale inflazionistico. Rispetto all’inflazione occidentale, questo Paese ha un vantaggio di 6-7 punti.

Inoltre, avendo un apparato produttivo forte, ben diversificato e pieno, riesce ad avere i componenti all’interno, mentre i paesi occidentali, post pandemia e con politiche monetarie e fiscali ultra-espansive per parare i colpi del Covid, avendo deciso in 50 anni una deindustrializzazione, chi parziale, chi in modo quasi totale, come l’UK, faticano ad averli.

Ciò porta alla Cina un altro vantaggio, come detto nelle settimane scorse, da me riportato su questa pagina, da un manager italiano in Cina. I tempi di consegna in Cina sono 8 settimane, alcune volte 6, i tempi di consegna occidentali sono 18 mesi.

Questo vantaggio temporale, unito al differenziale inflazionistico e al possesso di componenti, mette quel Paese in una posizione di vero e proprio schiacciamento concorrenziale rispetto all’Occidente. Conseguenza di ciò è l’enorme surplus della bilancia commerciale e da qui delle partite correnti, non dimentichiamo che lo yuan si è svalutato rispetto al dollaro del 7% (altro fattore, anche se adesso si è deciso di rafforzarlo).

Il tutto viene poi travasato in politica fiscale espansiva a favore della popolazione. Dove erano i tedeschi quando il surplus delle partite correnti era pari all’8%? Dove erano gli italiani quando questo era pari al 5,7%? Non facevano altro che parlare di “sacrifici”. Ora è tutto svanito.

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