“La nostra esercitazione contribuirà a garantire la credibilità, l’efficacia e la sicurezza del nostro deterrente nucleare”, ha affermato il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. “Invia un chiaro messaggio che la Nato proteggerà e difenderà tutti gli alleati”.
La base di partenza delle esercitazioni Nato è stata quella di Ghedi, vicino Brescia, ma viene coinvolta anche Aviano, l’altra base militari in cui sono immagazzinate le armi nucleari Usa. Come negli anni precedenti, hanno partecipato anche i bombardieri a lungo raggio B-52 degli Stati Uniti, che sono decollati dalla base aerea di Minot, nel North Dakota. I voli di addestramento si sono svolti sul Belgio, che ha ospitato l’esercitazione, sul Mare del Nord e sul Regno Unito. Steadfast Noon è ospitata ogni anno da un diverso membro della Nato.
La macchina da guerra della Nato continua ad oliare i suoi meccanismi operativi, incluso quello relativo alla guerra nucleare. Questa macchina va fermata.
Sabato prossimo una manifestazione a Pisa dirà basta con le basi militari sui nostri territori, il 4 novembre a Roma è stata convocata una manifestazione nazionale per dire stop con il coinvolgimento dell’Italia nelle guerre – prima Ucraina ora Medio Oriente – e nelle avventure militari della Nato.
Il Comitato “Angelo Baracca” denuncia la nuova esercitazione nucleare in ambito NATO che si sta svolgendo dal 16 al 26 ottobre ad Aviano.
“L’esercitazione denominata “Steadfast Noon” prevede il ricorso ad ordigni nucleari di ultima generazione i B61-12 ed assume un forte carattere di inopportunità e illegittimità, di fronte all’evidente illegalità dello stanziamento di armi nucleari in un Paese, come l’Italia, firmatario del Trattato di Non-Proliferazione, ed il suo svolgimento è del tutto contrario alla richiesta espressa poco tempo fa dal Parlamento italiano di aderire al Trattato contro le armi nucleari.Fonte
La totale subalternità di questo governo e di buona parte della sedicente opposizione ai diktat della NATO appare più che mai irresponsabile nel momento in cui l’intero pianeta è percorso da micidiali venti di guerra dall’Ucraina alla Palestina.
Nel ribadire il nostro appoggio alle iniziative giudiziarie assunte sul tema, ricordiamo la fondamentale importanza della mobilitazione per la pace programmata per il 4 novembre a Roma, che si caratterizza per il no all’invio delle armi in Ucraina e l’appoggio all’autodeterminazione del popolo palestinese, nell’ottica del rilancio del negoziato per una soluzione pacifica e politica ai conflitti in corso”.
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