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19/10/2023

Guerra in Ucraina - L'escalation degli ATACMS

di Francesco Dall'Aglio

Molto velocemente, alcune cose riguardo alle dichiarazioni di Putin a Pechino (quelle più specificamente riferite alla guerra) che non mi pare siano state sottolineate dalle nostre parti. La questione degli ATACMS, ovviamente non è passata inosservata, non tanto per i danni che hanno fatto (non trascendentali, soprattutto considerando che nell'attacco a Berdyansk sono stati utilizzati 9 o 10 missili, su 20 che sono stati forniti) quanto perché si tratta sicuramente di una escalation, alla quale la Russia ha deciso di rispondere in modo abbastanza asimmetrico.

Ora i fessi nostrani sono sempre convinti che la risposta escalatoria russa sia solo ed esclusivamente nucleare, perché sarebbe troppa fatica leggersi le decine di articoli che i loro stessi think-tank hanno sfornato negli ultimi anni sulla questione K (sono fantastici, non solo non leggono le cose che scrivono i russi, ma manco quelle che scriviamo noi su di loro).

Ovviamente non è così, perché come ho già ripetuto fino alla nausea la Russia ha a sua disposizione possibilità di escalation convenzionale o diplomatica molto ampie. Uscire dall'accordo del grano e distruggere le infrastrutture portuali ucraine sul Danubio, tanto per dire, è stata una di queste, così come la campagna di attacchi alle infrastrutture energetiche - sottostazioni, quindi riparabili, non stazioni principali che saranno, eventualmente, le prossime.

L'escalation per gli ATACMS, quindi (a loro volta, ricordo, una escalation) è che da oggi i Mig-31 armati di missili ipersonici pattuglieranno il Mar Nero. Certo non per colpire gli ATACMS, ovviamente. Come ha ricordato Putin, hanno una gittata di più di mille chilometri. A mille e rotti chilometri dal Mar Nero ci sono le portaerei USA al largo delle coste israeliane. Poi, quando un giornalista gli ha ricordato che secondo Biden la Russia ha già perso la guerra, gli ha detto di chiedergli come mai allora sta mandando in Ucraina gli ATACMS e tutte le altre armi. Se abbiamo già perso, ha concluso, ditegli di riprendersi tutte le armi e di venire da noi a prendere un tè con i bliny.

Questo per l'escalation specificamente militare. Per quello che riguarda l'intelligence ci ha già pensato Vladimir Yermakov, che ieri ha detto che USA e NATO stanno assistendo l'Ucraina con i loro satelliti in un modo "che va al di là dell'uso pacifico delle tecnologie spaziali". Forse, ha detto Yermakov, non si sono del tutto resi conto che queste attività costituiscono una partecipazione indiretta al conflitto, e che le infrastrutture spaziali "quasi-civili" (i satelliti, per intenderci) possono logicamente essere bersaglio di una rappresaglia.

Ora vediamo cosa faranno gli USA, è il loro turno. Questo gioco è molto divertente perché alla fine si fanno malissimo tutti.

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