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28/10/2023

Gaza ormai è un mattatoio, senza testimoni

AGGIORNAMENTI

L’esercito israeliano ha dichiarato questa mattina che aerei da combattimento hanno colpito 150 “tunnel del terrore, spazi di combattimento sotterranei e ulteriori infrastrutture sotterranee” in raid notturni, aggiungendo che “diversi terroristi di Hamas sono stati uccisi”. Le Brigate Al Qassam hanno affermato che i loro combattenti stanno affrontando un’incursione di terra israeliana a Beit Hanoon, nel nord della Striscia di Gaza, e a est di Bureij, nel centro, aggiungendo che “si stanno verificando violenti scontri sul terreno”. Secondo alcune fonti diffuse su X, risulterebbe catturato un colonello dell’esercito israeliano: Yair Shalam.

Un corrispondente di Al Jazeera riferisce che i bombardamenti israeliani continuano vicino all’ospedale Al-Kala, nel nord della Striscia di Gaza, mentre i bombardamenti dell’artiglieria israeliana colpiscono a est di Rafah, nel sud.

L’interruzione delle comunicazioni e di internet in tutta Gaza è continuata per più di 12 ore, in coincidenza con l’intensificazione degli attacchi aerei e dei bombardamenti di artiglieria e navali su varie aree della Striscia, ha riferito il corrispondente.

Il portavoce della sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, si è rifiutato ripetutamente di commentare l’operazione militare di Israele e quale potrebbe essere un obiettivo soddisfacente a lungo termine per i combattimenti.

“Non stiamo tracciando linee rosse per Israele”, dice Kirby in una telefonata con i giornalisti. “Continueremo a sostenerla” ma “fin dall’inizio abbiamo, e continueremo ad avere, conversazioni sul modo in cui lo stanno facendo”. Una conferma in più che l’amministrazione Biden sta sostenendo attivamente Israele nel conflitto sia a Gaza che a livello regionale. Kirby ha affermato che gli Stati Uniti stanno ancora valutando l’impatto degli attacchi aerei contro le milizie sostenute dall’Iran e “non esiteremo a intraprendere ulteriori azioni per la nostra autodifesa”.

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In Israele le famiglie degli ostaggi detenuti dai combattenti di Hamas a Gaza chiedono un’immediata spiegazione da parte del governo sulla sorte dei prigionieri dopo che l’esercito ha intensificato gli attacchi sul territorio palestinese.

Il gruppo principale dei familiari, che rappresenta più di 200 persone ritenute rapite negli attacchi del 7 ottobre da parte di Hamas, ha chiesto un incontro immediato con i ministri. Il Forum degli ostaggi e delle famiglie scomparse ha sostenuto in una dichiarazione che i parenti erano arrabbiati per “l’assoluta incertezza riguardo al destino degli ostaggi detenuti (a Gaza), che sono stati anche soggetti ai pesanti bombardamenti”.

Negli Stati Uniti il Grand Central Terminal di New York è stato chiuso “a causa di nuove proteste” a seguito di una manifestazione che chiedeva un cessate il fuoco nella guerra tra Israele e Hamas.

Le foto dalla stazione ferroviaria mostrano la polizia che arresta numerosi manifestanti, che indossano camicie nere con slogan come “Gli ebrei dicono cessate il fuoco ora”. La protesta è stata organizzata da Jewish Voice for Peace, un gruppo antisionista.

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Il direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Ghebreyesus afferma che l’agenzia sanitaria delle Nazioni Unite non è ancora in grado di raggiungere il suo personale e le strutture sanitarie dopo che Israele ha tagliato i servizi telefonici e internet in tutta Gaza.

“Sono preoccupato per la loro sicurezza”, ha scritto il capo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità su X. “L’evacuazione dei pazienti non è possibile in tali circostanze, né trovare un rifugio sicuro. Il blackout sta anche rendendo impossibile per le ambulanze raggiungere i feriti”.

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Da ieri sera Tareq Abu Azzoum, il corrispondente di Al Jazeera da Gaza è in grado di inviare solo sporadiche trasmissioni in diretta da Khan Younis a Gaza via satellite, ma la redazione di Al Jazeera non è in grado di contattarlo direttamente a causa del black-out di qualsiasi comunicazione imposto dalle forze armate israeliane nell’enclave sottoposta a bombardamenti dal cielo, dalla terra e dal mare.

Nessuno può sapere cosa sta succedendo dentro Gaza se non attraverso le fonti israeliane, il che lascia presagire lo scenario peggiore.

Il portavoce delle forze armate israeliane, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha detto che l’esercito ha intensificato gli attacchi aerei nella Striscia di Gaza nelle ultime ore e continuerà a svolgere operazioni di terra.

“L’Air Force sta colpendo obiettivi sotterranei in modo molto significativo”, dice, aggiungendo che le forze di terra “espanderanno” la loro attività stasera.

Negli ultimi due giorni, le forze di fanteria e i carri armati israeliani hanno condotto incursioni nella Striscia di Gaza. Hagari dice che l’IDF continuerà a colpire Gaza City e le aree circostanti.

Mentre i comandi israeliani comunicano l’escalation dei raid su Gaza, si è registrato un intenso lancio di razzi verso il sud ed il centro di Israele, soprattutto su Tel Aviv. In rapida successione di tempo, le sirene di allarme sono scattate per ben due volte. Un appartamento di un palazzo del sud della città è stato centrato da un razzo che ha ferito tre cittadini israeliani.

A Gaza, secondo gli ultimi dati forniti prima della nuova escalation israeliana, i morti sono saliti a 7.326 con circa 19.000 feriti. Si ignora la sorte dei 229 ostaggi israeliani, ma a questo punto la loro liberazione non sembra essere tra le priorità del governo e dei comandi militari israeliani.

Da Gaza Hamas ha chiesto al mondo di “agire immediatamente” per fermare i bombardamenti israeliani “Chiediamo ai paesi arabi e musulmani e alla comunità internazionale di assumersi le proprie responsabilità e di agire immediatamente per fermare i crimini e la serie di massacri contro il nostro popolo”, afferma Hamas in un comunicato.

“Chiediamo al nostro popolo in tutte le sue sedi in Cisgiordania, ad Al-Quds, nei territori del 1948 e nella diaspora, così come ai popoli liberi del mondo, di mobilitarsi a sostegno di Gaza e di fermare l’aggressione e la guerra di genocidio contro i civili” – prosegue il comunicato.

“Affermiamo che il nostro risoluto popolo palestinese non si lascerà intimidire da queste politiche fasciste, e la sua eroica resistenza non cesserà la propria rivoluzione e la sua lotta fino a quando non respingerà questa barbara aggressione, sconfiggerà l’occupazione della nostra terra e dei nostri luoghi sacri ed eserciterà il nostro diritto alla libertà e all’autodeterminazione stabilendo lo Stato palestinese con Al-Quds come capitale”.

Alle Nazioni Unite l’assemblea plenaria ha adottato una risoluzione chiedendo una “tregua umanitaria immediata e duratura” a Gaza, il rispetto del diritto internazionale, la revoca dell’evacuazione dei palestinesi dal nord della Striscia e del trasferimento forzato, il rilascio di tutti i civili tenuti prigionieri. La Risoluzione è stata approvata da 120 paesi. 14 hanno votato contro, tra questi Usa e Israele. 45 paesi, tra cui l’Italia si sono astenuti.

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