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19/10/2023

Cisgiordania come Gaza. Sette palestinesi uccisi. In Israele pugno di ferro contro chi chiede lo stop ai bombardamenti

Nelle ultime dodici ore, almeno sette palestinesi sono stati uccisi nel corso degli scontri tra gruppi di giovani e le Forze armate israeliane in Cisgiordania. A riferirlo è l’agenzia di stampa palestinese “Wafa”. Inoltre, il campo profughi di Nour Shams, a Tulkarm, è stato dichiarato dalle forze israeliane “zona militare chiusa” fino a nuovo ordine. La decisione giunge dopo gli scontri esplosi nella notte tra gruppi di giovani palestinesi e militari di Tel Aviv nel corso dei quali un adolescente di 16 anni, Taha Mahameed, è morto a causa delle ferite d’arma da fuoco riportate.

Altri due giovani, il 17enne Qais Tim Shalash e il 15enne Khalil Muhammed Khalil, sono stati uccisi negli scontri con le Idf nel villaggio di Shuqba, a ovest di Ramallah. Un altro palestinese è stato ucciso durante un’operazione delle forze armate israeliane nel vicino villaggio di Budrus, mentre il 21enne Mohammed Abdulrahman Hussein Fawaqa è rimasto ucciso nel villaggio di Dura al Qara, a nord di Ramallah.

A Jamma’in, a sud di Nablus, il 24enne Nazih Ibrahin al Hajj è deceduto a seguito delle ferite riportate negli scontri con i militari israeliani. Questi ultimi hanno arrestato un numero imprecisato di palestinesi ricercati durante un’operazione militare nel campo profughi di Dheisheh, vicino Betlemme, dove il 14enne Ahmed Munir Saduq è morto dopo essere stato ferito da colpi d’arma da fuoco. Altri arresti sono stati effettuati nel quartiere di Al Arroub, a Hebron.

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In Israele è mano dura contro chi chiede lo stop ai bombardamenti

Il capo della polizia israeliana, Kobi Shabtai, ha detto che ci sarà “tolleranza zero” per le proteste a sostegno di Gaza in Israele, minacciando di inviare i manifestanti contro la guerra nell’enclave palestinese assediata che Israele ha bombardato quotidianamente per quasi due settimane.

I commenti di Shabtai sono arrivati in un video pubblicato martedì sul canale TikTok della polizia israeliana. I media israeliani lo hanno ripreso mercoledì dopo che la polizia ha interrotto una manifestazione ad Haifa a sostegno di Gaza, arrestando sei persone.

Nel breve video, Shabtai ha anche detto che ci sarebbe stata “tolleranza zero per qualsiasi caso di incitamento... Non ci sarà alcuna autorizzazione per le proteste”.

Ha detto che Israele è “in uno stato di guerra... Non siamo in una situazione in cui permetteremo a tutti i tipi di persone di venire a metterci alla prova”.

Il portavoce della polizia israeliana Eli Levy ha detto mercoledì alla radio dell’esercito che dall’inizio della guerra di Gaza il 7 ottobre, 63 persone in Israele sono state arrestate con l’accusa di sostenere o incitare al “terrore”.

Funzionari di polizia hanno detto al sito di notizie Ynet che stanno setacciando i social media per trovare i palestinesi in Israele che esprimono sostegno a Hamas.

“Dopo l’operazione Guardian of the Walls (la guerra del 2021 con Gaza, che ha visto molti scontri tra arabi ed ebrei in città miste), abbiamo imparato la lezione e abbiamo istituito una ‘war room’ per contrastare tale incitamento”, ha dichiarato l’assistente commissario Dror Asraf.

“Oggi, l’operazione identifica l’incitamento o la pianificazione online o qualsiasi informazione operativa che identifichiamo su tutte le piattaforme, che ha l’obiettivo di interrompere l’ordine pubblico e danneggiare gli altri”.

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