L’inchiesta che continua a riempire le pagine dei giornali conferma quello che diciamo da anni: il sistema è marcio fino al midollo perché si basa sulla gestione privatistica del bene pubblico a discapito di tutti noi che viviamo, lavoriamo o studiamo in questa Regione.
È lo stesso sistema in cui bisogna aspettare mesi per una visita specialistica, in cui le cooperative e gli appalti pubblici sono gestiti a discapito della qualità dei servizi e dei diritti dei lavoratori, in cui c’è una mancanza strutturale di alloggi popolari ed è impossibile trovare una casa a prezzi decenti per la turistificazione e l’avidità dei palazzinari.
Lo stesso sistema che offre salari da fame e lavori precari, in cui il diritto allo studio sta diventando un lusso e il costo della vita si fa sempre più insostenibile.
E mentre noi facciamo fatica ad arrivare alla fine del mese da un lato sentiamo di tangenti e weekend a Montecarlo e dall’altro vengono spesi miliardi di soldi pubblici per favorire interessi clientelari e costruire grandi opere inutili: dalla nuova diga foranea alla funivia che devasterà il territorio di Oregina e del Lagaccio. Per non parlare dell’appalto per la costruzione del tunnel subportuale assegnato a chi ha le mani ancora sporche del sangue dei morti nel crollo del Ponte Morandi.
Ma non basta sostituire qualche nome o indagare qualche potente perché il problema è un’intera classe politica che aldilà del colore difende sempre gli interessi dei soliti noti e ignora completamente quelli della maggioranza della popolazione.
Infatti, anche sul piano nazionale i governi di centro destra e di centro sinistra, fino al governo dei fascisti meloniani, portano avanti le stesse politiche in campo economico di massacro sociale, di guerra, di sostegno al genocidio del popolo palestinese e di completa schiavitù all’Unione Europea e alla NATO. Ancora volta, mentre ci dicono che i soldi per il welfare, per salari e pensioni non ci sono, li trovano per aumentare le spese militari e nuovi conflitti senza fermarsi nemmeno di fronte a una pulizia etnica.
C’è bisogno di costruire una reale opposizione popolare che rimetta al centro gli interessi e i bisogni della collettività per fermare il sistema della corruzione e della guerra.
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